20 settembre, la breccia di Porta Pia, la fine del potere temporale dei Papi e l’annessione di Roma al Regno d’Italia: era il 1870.
10 anni dopo a Capodistria, cittadina istroveneta ancora sottoposta alla dominazione dell’Impero austro-ungarico, nasceva in quel giorno Nazario Sauro, destinato a diventare un fervente irredentista, combattente nella Prima guerra mondiale nel Regio Esercito per addivenire all’unificazione dell’Istria col Regno d’Italia e quindi martire a Pola il 10 agosto 1916, allorchè fu impiccato dagli austriaci per tradimento.
La nascita di quello che il concittadino ed esule Ranieri Ponis definì “il Garibaldi dell’Istria” per il suo impegno per la libertà dei popoli (nell’anteguerra aveva fiancheggiato pure la lotta albanese per l’indipendenza dall’Impero Ottomano), è stata commemorata con una cerimonia a Venezia in Campo Nazario Sauro lo scorso 20 settembre appunto.
Partecipe dell’evento la direzione del “Santa Croce Boutique Hotel”, sulla cui facciata si trova la lapide che ricorda Sauro, il quale soggiornò nel capoluogo veneto dopo essere esfiltrato da Capodistria allo scoppio della Grande guerra per non venire arruolato dall’imperial-regio esercito. Alberto de Carli del Santa Croce Boutique Hotel ha fatto gli onori di casa portando il suo saluto a tutti gli ospiti convenuti seguito dal toccante intervento del Prefetto di Venezia, Darco Pellos, che ricordando le sue origini famigliari di Pirano ha sottolineato il valore ideale che, da Sauro a tanti altri volontari irredenti, animò la gioventù istriana.
Alla cerimonia hanno preso parte l’assessore alla Sicurezza del Comune di Venezia Elisabetta Pesce, il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Marco Borghi (che ha ricordato le varie tracce che testimoniano il legame di Venezia con l’Istria), consiglieri comunali e di Municipalità, oltre ad autorità civili e militari; erano anche presenti una delegazione del Comitato provinciale di Venezia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e Piergiorgio Millich, Guardìan Grande della Scuola Dalmata di Venezia.
«Con questa cerimonia vogliamo onorare la memoria di un uomo straordinario, un patriota, un marinaio, un figlio dell’Italia che ha lasciato un segno indelebile nella nostra storia – ha detto Pesce – È con profondo rispetto e ammirazione che celebriamo oggi il suo compleanno, ricordando il suo coraggio, la sua dedizione e il sacrificio che ha compiuto per il bene della nostra nazione. La Città di Venezia, da sempre legata al mare, alla libertà e ai valori di giustizia, ha voluto rendere omaggio a Nazario Sauro, dedicandogli non solo una targa commemorativa, ma anche un luogo nel cuore della città: Campo Nazario Sauro, nel Sestiere di Santa Croce. Uno dei suoi spazi più caratteristici, perché sia di ispirazione alle future generazioni, un simbolo di coraggio e di speranza». [Comune di Venezia, 20/09/2024]