Manifestazioni in tutta Italia oggi per il giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe istriane e del drammatico calvario di centinaia di migliaia di esuli giuliano-dalmati nel dopoguerra. Al Quirinale la cerimonia principale con l'intervento del presidente Napolitano. L'Italia è consapevole delle "responsabilità storiche del regime fascista", ha detto il presidente, "e non c'è espressione più alta di questa nostra consapevolezza di quella che è segnata nell'articolo 11 della nostra Costituzione, là dov'è sancito il ripudio della guerra come strumento d'offesa alla libertà degli altri popoli". Ma per il capo dello Stato non si possono dimenticare le sofferenze – fino ad una orribile morte – inflitte a italiani assolutamente immuni da ogni colpa. E non possiamo non sentirci vicini – ha aggiunto Napolitano – a quanti hanno sofferto lo sradicamento. Napolitano ha anche aggiunto che il giorno del ricordo non ha nulla a che vedere con il revisionismo storico, col revanscismo e con il nazionalismo. Anche i presidenti delle camere hanno ricordato le vittime delle foibe. Per Schifani è stato un dramma troppo a lungo ignorato. Per Fini il ricordo deve essere un monito per tenere alto il livello di guardia rispetto ad ogni fanatismo ed odio etnico.