Si è aperto con l’esecuzione degli inni italiano ed europeo il Concerto del Ricordo svoltosi sabato 16 marzo al conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste. Un centinaio i presenti – tanti quanti ne permette la sala auditorium – all’evento organizzato da Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Associazione Giuliani nel Mondo (Agm), Lega Nazionale e Associazione delle Comunità Istriane per celebrare i 20 anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo con la L. 92 del 30 marzo 2004 appunto.
Presenti in sala anche Egea Haffner, la famosa “bambina con la valigia”, immagine oramai diventata iconica dell’esodo giuliano-dalmata, e Mauro Manca in rappresentanza dell’Ecomuseo Egea di Fertilia (Sassari) nonchè del viaggio in barca Ritorno alla Terra dei Padri, che ha simbolicamente riunito il popolo dell’esodo con l’Istria.
Dopo la proiezione del video con il discorso tenuto lo scorso 9 febbraio al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia istituzionale del Giorno del Ricordo 2024, i discorsi di rito, a cominciare da quello di benvenuto della presidente del Conservatorio, Daniela Dado.
«Per noi le parole di Mattarella non sono vuote – ha sottolineato la responsabile del “Tartini” – perché ciascuno di noi deve agire per perseguire uno scopo comune di fratellanza, pace e serenità. Qui nel Conservatorio studiano 200 studenti stranieri, a dimostrazione che la musica non ha etnia e vale per tutti: la speranza è che da questa giornata ognuno di noi tragga degli insegnamenti per un futuro di pace».
A seguire il presidente dell’Anvgd, Renzo Codarin, ha ricordato «quanto sia importante far conoscere la nostra storia e le nostre radici. I nostri genitori erano rassegnati al fatto che la loro storia sarebbe finita con la loro morte e invece grazie alla Legge del ricordo oggi siamo ancora qui a parlarne». Sulle parole di Mattarella si è soffermato anche il presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, il quale ha evidenziato come «la nostra storia vada vista in tre tempi: le foibe, l’esodo e poi la grande menzogna che ne è seguita, ovvero il silenzio calato su questi temi per così tanti anni, una grave carenza che solo la Legge del Ricordo ha iniziato a sanare».
Giorgio Perini (Agm) ha ricordato come «questa giornata coincide incredibilmente con il 70esimo anniversario della partenza della prima nave per l’Australia, salpata il 16 marzo 1954, che portò lontano tanti nostri conterranei». Infine Giorgio Tessarolo (Associazione Comunità Istriane) ha espresso «grande soddisfazione per i passi in avanti compiuti dall’istituzione, ormai vent’anni fa, del Giorno del Ricordo».
Spazio quindi all’Orchestra d’Archi del Conservatorio “G. Tartini” (Violini Primi: Teodora Kalicanin, Neda Stojkanovic, Marharita Shakunova, Aoibhe-Fey Mc Gonagle, Ognjen Janjic; Violini Secondi: Pietro Furlanetto, Marija Dinic, Leon Alvarado Daniel Chiyan, Maddalena Didoné, Ilaria Crasnich; Viole: Milena Petkovic, Giulia Naccari; Violoncelli: Andrijana Dabovic, Iryna Bobyreva; Contrabbassi: Brenos-Kamen Mc Gonagle, Nicola Caprioli) che ha proposto il repertorio suonato al Quirinale in occasione delle cerimonie istituzionali del 10 Febbraio nel 2023 e nel 2024.
A partire da Luigi Boccherini con il Quartetto per archi in re maggiore op.8 n.1 (versione per orchestra d’archi), per proseguire con la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, arrivare a Ottorino Respighi con Antiche danze e arie per liuto – Suite n.3 e concludere con Felix Mendelssohn e la sua Sinfonia per archi in si minore n.10.
Lorenzo Degrassi