Cerimonie congiunte fra esuli e italiani d’Istria in occasione del Giorno del Ricordo

Una corona di fiori unica a nome di tutti gli italiani, quelli esodati al termine della seconda guerra mondiale e quelli rimasti in Istria. E con questo spirito che sabato 15 febbraio, nei cimiteri di Capodistria e di Santa Domenica di Visinada, si sono tenute le celebrazioni legate al Giorno del Ricordo, organizzate dall’Unione Italiana, in collaborazione – rispettivamente – con la CAN Costiera e con il Consiglio della Minoranza Italiana autoctona della regione Istriana e della Regione Litoraneo-Montana. Si è trattato della prima volta in cui le due celebrazioni sono state organizzate anche assieme alla FederEsuli. «Questa celebrazione congiunta rappresenta un passo importante nel processo di pacificazione, riconciliazione e unità – ha dichiarato il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul – perché insieme coltiviamo la memoria e allo stesso tempo cerchiamo di costruire un’Europa di integrazione, pace e amicizia».

In tal senso uno degli obiettivi per l’immediato futuro è quello di estendere le cerimonie del Giorno del Ricordo anche oltre confine. «L’auspicio è che questa data – ha dichiarato il presidente del consiglio della minoranza della regione Istriana Ennio Forlani – possa essere ripresa ufficialmente anche nella nostra regione». Presente alla cerimonia di Santa Domenica di Visinada anche il suo omologo della regione Litoraneo-montana Mauro Graziani e la vicepresidente della Regione Istriana Jessica Acquavita. «La speranza per il futuro – ha aggiunto quest’ultima – è che il Giorno del Ricordo non venga strumentalizzato per fini politici di basso livello».

«Quest’anno ricorreranno gli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale – ha ricordato lo storico Kristjan Knez – e in questa circostanza è giusto e doveroso far emergere la verità su quanto accaduto al termine della stessa. E’ giusto raccontare la storia per come è avvenuta e senza difender l’una e l’altra parte avendo pietà per tutte queste vittime».

«Lo svolgimento di una cerimonia come questa dimostra il netto miglioramento dei rapporti esistenti anche con gli stati sloveno e croato – ha infine ricordato il presidente di FederEsuli e dell’Anvgd Renzo Codarin – i quali agevolano lo svolgimento di cerimonie come questa, svolta congiuntamente fra esuli e rimasti, nel solco del comune percorso europeo che vede la forte collaborazione di entrambi gli Stati. E in tal senso sia noi che la comunità italiana in Istria non vogliamo essere un ostacolo ma un ponte per un futuro migliore». Sempre nel cimitero di Santa Domenica il presidente della Comunità di Piemonte d’Istria, Franco Biloslavo,  ha voluto deporre una corona di fiori in memoria delle 12 persone che furono fucilate nel 1952 nel tentativo di raggiungere Trieste e la Zona A dal proprio paese d’origine.

 

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