ROVIGNO – Tra gli ospiti più prestigiosi della terza edizione del “Weekend media festival”, che si è svolto questo fine settimana a Rovigno, spicca la figura di Pierluigi Collina, considerato il miglior arbitro della storia del calcio dalla Federazione mondiale degli storici e degli statistici del calcio e che oggi è designatore degli arbitri dell’Uefa. Collina ha parlato delle difficoltà di prendere decisione importanti sotto pressione, ricordando la sua carriera di arbitro internazionale e spiegando quali sono le caratteristiche più importanti che un direttore di gara deve possedere per fare al meglio il suo lavoro.
La lezione di Collina, che si è rivolto in lingua inglese al numeroso pubblico presente (circa 2.000 persone), è iniziata con una battuta sul fatto di essere nella parte italiana della Croazia e ha assicurato che ritornerà in Istria e a Rovigno al più presto, per poter visitare le bellezze di questa regione che lo ha particolarmente colpito. Per quanto riguarda la professione dell’arbitro, Collina ha sottolineato che le caratteristiche più importanti sono la leadership e la comunicazione perché bisogna essere sempre sicuri delle decisioni prese e bisogna comunicarle in modo appropriato ai giocatori, prendendosi le responsabilità anche per le scelte errate. Fondamentale è anche la preparazione, infatti, gli arbitri devono studiare attentamente i giocatori e le tattiche delle squadre che incontrano e i rispettivi moduli di gioco. Grazie a queste informazioni possono essere in anticipo nelle posizioni migliori per prendere le decisioni più appropriate e devono avere sempre una condizione atletica al top perchè devono essere lucidi fino alla fine della partita. Ha ricordato come esempio la finale di Champions League tra il Bayern Monaco e il Manchester United del 1999, da lui diretta, dove dopo il vantaggio di 1- 0 dei bavaresi, la squadra inglese è riuscita a ribaltare il risultato nei 2 minuti di recupero.
“Il calcio, oltre a essere lo sport principale dell’Europa e del mondo – ha aggiunto il miglior fischietto italiano – è anche un incredibile prodotto finanziario, gli introiti dell’ultima finale di Champions League vinta dall’Inter è di 350 milioni di euro, il 15 per cento in più dell’edizione precedente, mentre la Uefa ha ridistribuito ai club nell’ultima edizione 1,09 miliardi di euro di proventi. Dunque è evidente come il ruolo dell’arbitro negli anni ha sempre più importanza”.
Un’altra caratteristica importante per gli arbitri e la coerenza nelle decisioni prese, bisogna creare un metro di giudizio proprio, ma che sia riproponibile nel tempo. Per quanto riguarda gli errori arbitrali, Collina ha spiegato che fanno parte dell’indole umana e che è importante saper ammettere di aver sbagliato e di studiare attentamente le dinamiche dell’azione per capire se si è trattato di un errore di posizione o di interpretazione e di dimenticare il danno commesso per non avere delle pressioni psicologiche nelle prossime gare.
Tra gli aneddoti più interessanti riportati durante la sua esposizione, Collina ha ricordato la finale della campionato del mondo in Giappone tra Brasile e Germania, dove sia i giocatori che gli arbitri hanno dovuto anticipare l’entrata allo stadio di 2 ore e mezza a causa del protocollo istituzionale giapponese, che prevede il blocco totale del traffico quando l’imperatore è in movimento. “Non esiste cosa peggiore per un arbitro e per i giocatori di arrivare così in anticipo allo stadio prima di una partita fondamentale come una finale del genere. – dice Collina – L’accumulo di tensione ha influito i primi 20 minuti di partita e un buon arbitro deve saper riconoscere questo stato psicologico dei giocatori per portare in porto una partita tranquilla e senza eccessi.”
Dopo l’esposizione, il pubblico è potuto intervenire con delle domande e si è iniziato con la moviola sul campo. Collina ha risposto che si tratta della prima questione che gli viene sempre posta e ha aggiunto che condivide la decisione della Uefa di introdurre gli assistenti di linea per facilitare il compito degli arbitri; l’uso della moviola in campo snaturerebbe troppo il gioco del calcio. Alla domanda qual’è sia il giocatore croato che più gli è rimasto impreso nella sua carriera arbitrale, Collina ha risposto che si tratta di Zvonimir Boban, con il quale ha instaurato un forte legame di amicizia anche al di fuori del mondo del calcio.
La lezione di Collina si è conclusa tra gli applausi del pubblico presente per l’ottima qualità e professionalità con cui sono state esposte le problematiche del prendere decisioni importanti in condizioni critiche che si possono applicare anche nel mondo della finanze e della produttività personale e che ritrovano nelle parole dell’allenatore francese Gérard Houllier citate dall’arbitro italiano che disse: “Il successo non si può programmare, ma si può essere preparati per raggiungerlo”.
Sandro Petruz