TRIESTE Consentire al Comune di Ronchi dei Legionari e a quelli della provincia di Trieste di utilizzare i cartelli bilingui in italiano e sloveno già esistenti e installati. Ed esprimere un parere sul monitoraggio effettuato dal governo in materia di applicazione della legge di tutela della minoranza in Friuli Venezia Giulia.
Sono i due argomenti principali all’ordine del giorno della riunione odierna del Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena, presieduto da Bojan Brezigar. «Il primo punto riguarda il parere che il Comitato dovrà esprimere in merito al monitoraggio effettuato sull’applicazione delle norme di tutela» spiega il vicepresidente del Comitato, Livio Furlan. E aggiunge: «Dobbiamo verificare, di fatto, se quanto è stato portato avanti finora risulta o meno conforme alle normative previste». Per quanto riguarda il secondo punto, invece, dopo la firma dei decreti da parte del presidente Renzo Tondo, si tratta di modificare la legge già approvata dal governo proprio in materia di tutela delle minoranze, prevedendo l’inserimento tra le realtà «a norma» dei territori della Provincia di Trieste e del Comune di Ronchi dei Legionari. «In pratica – spiega sempre Furlan – sarà concesso ai due territori in questione di operare in materia di cartellonistica in lingua slovena con le azioni già intraprese e messe in campo finora».
Una volta concluso l’esame dei due provvedimenti in questione, però, il Comitato ha già in programma altre riunioni finalizzare a conseguire l’applicazione piena della legge 38. Con l’inserimento nella mappa di tutela, infatti, i Comuni (o le frazioni o le circoscrizioni) si vedono riconosciuti il diritto di assegnare nomi sloveni ai figli, di avere il proprio nome e cognome stampato in ortografia slovena negli atti pubblici, di fare uso della lingua slovena nei rapporti con le autorità amministrative e giudiziarie locali e di ricevere risposta nello stesso idioma.
(e.o.)