Commemorati i defunti italiani in Istria, a Fiume e a Zara

Le Comunità degli Italiani, le Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, i Consolati Generali d’Italia a Capodistria e a Fiume si sono adoperati per svolgere adeguate cerimonie in memoria dei nostri connazionali sepolti in Istria, nel Carnaro e a Zara.

Particolarmente significative le cerimonie che si sono svolte a Capodistria in quanto per la prima volta la Famea Capodistriana (associazione che raccoglie gli esuli dalla città istroveneta) e Comunità degli Italiani hanno commemorato assieme i connazionali defunti nell’ambito della cerimonia predisposta dal Consolato. Il Console Giovanni Coviello ha evidenziato l’importanza di una siffatta cerimonia commemorativa: «È il primo anno in cui abbiamo unito le due cerimonie, che storicamente venivano fatte qui a San Canziano: riuniamo anche in questo momento di commemorazione la parte degli italiani che sono dovuti ritornare in patria e quelli che sono rimasti. Anche nella commemorazione dei defunti continua questa collaborazione che negli ultimi anni si è fatta sempre più solida tra gli esuli e i cosiddetti rimasti»

Foto: Radio Capodistria

Piero Sardos Albertini, presidente della Famea Capodistriana, ha parlato di questo momento come un passo avanti, che vuole promuovere una maggiore unità. [Il resoconto completo della cerimonia è sul sito di Radio Capodistria:
https://www.rtvslo.si/capodistria/radio-capodistria/notizie/comunita-nazionale-italiana/commemorazione-dei-defunti/726457]

Foto: Radio Capodistria

Il rappresentante diplomatico italiano l’indomani ha commemorato i defunti anche nei cimiteri di Pirano e di Isola assieme ai dirigenti delle rispettive Comunità degli Italiani.

Foto: Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano

È invece ormai consuetudine a Fiume la cerimonia per i defunti che unisce italiani autoctoni e dell’esodo. La funzione religiosa in lingua italiana, richiesta dal Consolato Generale d’Italia a Fiume, si è svolta nella cripta dove giacciono le spoglie dei soldati italiani della Prima guerra mondiale della Chiesa di San Romualdo e Ognissanti a Cosala. E come ogni anno sono stati in tanti ad assistere alla messa in suffragio di tutti i fiumani che non sono più tra noi. Non potevano mancare la console generale, Iva Palmieri, il presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio, Franco Papetti, e il  nuovo presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Enea Dessardo, che hanno assistito al rito celebrato dal parroco di Drenova inferiore, il reverendo Michele Cittadino coadiuvato dal reverendo e teologo, Nikola Vranješ, e dal padrone di casa, il parroco della chiesa di San Romualdo e Ognissanti, Luka Pranjić.

L’incontro è proseguito davanti alla cripta dove è situato il cippo a ricordo di tutti i fiumani esuli dalla loro terra ed eretto dalle Associazioni degli esuli fiumani di Roma e Padova: «Ci sono esuli in tutto il mondo che un domani verranno seppelliti con il tricolore fiumano ma lontano dai propri avi e dalla città che amano» ha dichiarato il Presidente dell’AFIM Papetti. Il Consolato nei giorni precedenti aveva deposto delle corone di fiori al cimitero di Cosala davanti ai monumenti dedicati ai Garibaldini e ai Granatieri. [L’articolo completo è sul sito del quotidiano italofono La Voce del Popolo:
https://lavoce.hr/cronaca/cronaca-fiumana/conservare-la-memoria-di-chi-non-ce-piu]

Tornando in Istria, si è svolta la Messa di suffragio dei defunti nella Cattedrale di Pola, richiesta come ogni anno dal Consolato generale d’Italia a Fiume per commemorare gli italiani di Pola e dell’Istria che non sono più tra noi. Ad ascoltare letture e omelia fedeli, autorità e ospiti: la console generale d’Italia Fiume Iva Palmieri, il console onorario Tiziano Sošić, il vicesindaco di Pola in quota Comunità Nazionale Italiana Bruno Cergnul, Graziella Cazzaniga Palermo, Presidente dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio, e Vincenzo Piro (esule polesano in rappresentanza dell’ANVGD Verona).

Al termine della funzione religiosa, cantata anche quest’anno, come vuole una tradizione ormai consolidata, dal coro della società “Lino Mariani” diretto da Ronald Braus, la delegazione si è spostata al Cimitero della Marina per la consueta cerimonia di deposizione delle corone di fiori al Sacrario. Graziella Cazzaniga Palermo ha ricordato che al cimitero cittadino di Pola vi sono «tombe palesemente italiane che sono state abbandonate e che l’associazione ha preso in cura affinché non vadano persi gli epitaffi che costituiscono un ricordo storico inestimabile». La delegazione ha quindi portato corone di fiori anche alla tomba di Nazario Sauro e al Cimitero civico di Monte Ghiro, dove riposano le vittime della strage di Vergarolla. In particolare presso il sepolcro del martire irredentista, le cui spoglie hanno seguito in esilio la quasi totalità degli abitanti di Pola, è stata posata a cura di Vincenzo Piro una composizione di rose rosse per volontà del Comitato provinciale di Verona dell’ANVGD. [Ulteriori dettagli sul sito de La Voce del Popolo: https://lavoce.hr/attualita/palmieri-ricordare-e-fondamentale-per-preservare-la-memoria-di-quello-che-siamo]

Una presenza dell’ANVGD anche alla cerimonia svoltasi presso il Cimitero delle Laste a Rovigno, su iniziativa della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” e della Famìa Ruvignisa: la delegazione del Comitato di Udine era guidata dalla maestra Rosalba Meneghini, delegato provinciale dell’ANVGD per gli eventi, di mamma e nonni di Rovigno e poi c’erano Elena Pobulavez, Primarosa Braschi, Franco Pischiutti e Giuseppe Capoluongo, poeta dell’ANVGD di Udine. Tra i vari presenti si è notato Tullio Svettini, vice presidente della Famìa Ruvignisa, oltre che socio dell’ANVGD di Gorizia.

Per l’occasione Giuseppe Capoluogno ha composto la seguente lirica.

Tre Novembre a Rovigno
Il tre novembre, giorno dopo i morti
tornare ad onorare il lapidario,
pregare anche pei  morti infoibati
mesto pellegrinaggio di ogni anno.
Trovar sopra una lapide quel nome
Sciolis Giovanni bisnonno di mia moglie
e recitar per lui un mesto requiem,
prima di andare su a sant’Eufemia
facendo la salita della Grisia,
quella dei racconti di mia suocera:
ella veniva giù per quella strada
e si fermava giù alla Cuguliera,
sui scogli per giocare in riva al mare.
Pian piano andare fino a Santa Croce
dove la santa un giorno fu trovata.
Quattro passi poi su per la Carrera
fin sopra alla chiesetta delle Grazie.
E salutar quel mare dei suoi avi
coi nostalgici canti di Rovigno
assieme a tanta gente,  esule anch’essa.
Giuseppe Capoluongo 

[Fonte: ANVGD Udine – 06/11/2024]

Antonio “Toni” Concina, Presidente dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio, ha infine preso parte all’opera di pulizia, tutela e manutenzione che l’Associazione Madrinato Dalmatico porta avanti negli anni a beneficio delle tombe del cimitero italiano di Zara.

Rassegna a cura di Lorenzo Salimbeni 

 

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