La strage delle Malghe di Porzus nel Friuli orientale avvenuta nel febbraio 1945 è una delle pagine oscure della Resistenza in Italia: un nucleo di partigiani comunisti della Brigata Garibaldi – Natisone, guidato da Mario Toffanin nome di battaglia “Giacca” ed operante in sinergia con la resistenza jugoslava avendo sposato il progetto annessionista di Tito nei confronti delle province del confine orientale italiano, elimina i vertici della Brigata Osoppo – Friuli, accusata di aver preso contatti con i fascisti della Divisione Decima al fine di creare un fronte anticomunista con cui garantire l’italianità di queste terre al termine del conflitto.
«Un contatto c’era effettivamente stato nell’autunno precedente, ma senza seguito – ha recentemente specificato in una videoconferenza organizzata dall’ANVGD Milano il ricercatore dell’Istituto di Storia dell’Europa mediterranea del CNR Maurizio Gentilini – La linea di diffamare la Osoppo era stata perseguita pervicacemente da Toffanin, il quale presentò una relazione capziosa al Partito comunista di Udine ed al IX Corpus titino, ottenendo il via libera per l’eccidio: l’esecuzione ha avuto il consenso del Pci friulano che accusò gli osovani di essere traditori anticomunisti al soldo dei nazifascismo»
Dopo aver colto di sorpresa ed eliminato i vertici della brigata che si trovavano alle Malghe di Porzus, nei giorni seguenti a Bosco Romagno furono uccisi altri combattenti della Osoppo fatti prigionieri o che erano riusciti a fuggire: in queste circostanze morirono 17 persone, tra cui una donna accusata di spionaggio, il comandante militare Francesco De Gregori (zio del celebre cantautore romano), il delegato politico Gastone Valenti, un giovane che aveva abbandonato l’ideologia comunista ed aveva sposato gli ideali patriottici della Osoppo e Guido Pasolini, fratello del poeta friulano Pier Paolo.
L’Associazione Partigiani Osoppo svolgerà nel fine settimana due commemorazioni di questi tragici eventi:
1) nella serata di sabato 29 giugno presso la Azienda Agricola RoncSoreli a Novacuzzo di Prepotto, con la collocazione della lapide che ricorda la prigionia e la uccisione, in quel luogo, di Guido Pasolini e dei suoi compagni;
2) nella mattinata di domenica 30 giugno presso il cippo all’ingresso del Parco del Bosco Romagno la tradizionale cerimonia commemorativa in ricordo degli osovani uccisi nel febbraio del 1945.
[LS]