TRIESTE – L'Unione degli istriani ha commemorato alla foiba Golobivnica di Corgnale di Divaccia (Slovenia), tutti i martiri infoibati negli anni 1943-1945 in Istria e alle spalle di Gorizia e Trieste. I componenti dell'associazione hanno sostato alcuni minuti in silezio davanti alla foiba e hanno recitato preghiere. Il 28 febbraio scorso una analoga manifestazione era stata impedita da un gruppo di contestatori giunti anche dall'Italia.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, il presidente dell'Unione degli istriani Massimiliano Lacota ha fatto riferimento agli studi di Mitija Ferenc e agli atti ufficiali della commissione governativa per le sepolture di guerra, di cui è presidente il direttore del Museo di Storia Contemporanea di Lubiana, Jože Dežman, che menzionano esplicitamente la Golobivnica quale foiba in cui giacciono i resti mortali di italiani, sloveni, tedeschi e persino polacchi, ora sepolti da parecchi metri cubi di immondizia e rifiuti industriali gettati indiscriminatamente nella cavità, per lunghi anni usata come raccoglitore di immondizie. Lacota, che si è recentemente incontrato a Lubiana proprio con Dežman per alcuni progetti di recupero ed inumazione delle salme della Golobivnica, ha ribadito come ogni passo sia stato fatto dagli esuli istriani per evitare fraintendimenti o azioni provocatorie.
Nell'ambito della delegazione non ci sono stati vessilli o bandiere, ma solo una croce, come simbolo della tragedia.