Alida Maria Altenburger von Marckenstein und Frauenberg nacque a Pola il 31 maggio 1921, diventò famosa come Alida Valli dopo un provino eseguito a Roma negli studi di Cinecittà, ma in precedenza aveva vissuto a lungo con la famiglia a Como. In occasione del centenario della sua nascita sta riscuotendo successo nelle sale cinematografiche il documentario “Alida”, realizzato anche con il contributo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, a testimonianza dell’attenzione che ancora merita l’attrice istriana, vincitrice del David di Donatello nel 1982 (come Migliore attrice non protagonista) e nel 1991 (alla Carriera), del Leone d’Oro alla Carriera nel 1997, della Grolla d’oro nel 1955 e del Nastro d’Argento come Migliore attrice protagonista nel 1947.
Nonostante questa sfolgorante carriera e l’indiscutibile rapporto con il capoluogo lariano, il Consiglio comunale di Como ha recentemente bocciato la proposta di intitolarle un Lungolago: alcune testate locali spiegano tale scelta, che ha suscitato scalpore nell’opinione pubblica locale, come conseguenza di tensioni interne all’attuale maggioranza. Quel che è certo è che c’è stata forte indignazione per questa scelta da parte dei nipoti dell’artista polesana.
Luigi Perini, Presidente del Comitato provinciale di Como dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha dichiarato: «Sono allibito di quanto deliberato dal Consiglio comunale, frutto di ignoranza e di piccole ripicche locali, provinciali… Si tratta dello stesso Consiglio comunale – prosegue Perini – che ha intitolato all’UNANIMITà i giardini di fronte al Municipio a Norma Cossetto!»
Nel Comitato Anvgd di Como è iscritta anche Adria Bartolich, sindacalista e già Deputata dal 1994 al 2001 eletta nelle liste progressiste prima e dell’Ulivo poi, la quale ha rilasciato un commento molto significativo.
«ALIDA VALLI ERA COMASCA? Storie di deliri
Bella era bella. In un epoca in cui o lo si era o non lo si era . Niente ritocchini e altre diavolerie , solo natura. Alida Maria Laura Altenburger baronessa von Marckenstein und Frauenberg nata a Pola nel 1921 era sì istriana, e il suo nome ci introduce nella complessità della zona , ma essendo arrivata a Como nel 1929 a 8 anni , non era un’esule, salvo considerare tali tutti gli istriani per definizione. Ora, essere istriani non è di per sé né un merito né un demerito. Alcuni sono brave persone, altri meno e non tutti sono venuti in Italia a seguito di atti d’eroismo, fermo restando il valore del giudizio storico sulla vicenda degli esuli.
La signora in questione, il cui nome d’arte era Alida Valli era bella ed elegante ma certamente la bellezza non è un titolo di merito, o ce l’hai o non ce l’hai , né un elemento sufficiente ad intitolare una strada a qualcuno. Però era anche brava, questo invece lo è, un’ attrice di livello al punto da avere lavorato con molti dei più grandi registi e attori del dopoguerra, momento fulgido per il cinema italiano, ma anche con altri di livello internazionale. Antonioni , Pontecorvo , Visconti, Rossellini ,Soldati, Hitchcock , Bertolucci , Von Trotta, Pasolini ,Sinatra , G.Peck, Orson Welles, Aldo Fabrizi, Eduardo de Filippo solo per citarne alcuni . Fu anche interprete teatrale di pari livello, ad esempio in Improvvisamente l’estate scorsa di Tennessee Williams. Le sue interpretazioni le valsero diversi riconoscimenti tra cui un Leone d’Oro a Venezia. Veniamo al punto.
La signora Alida Valli non era nata a Como ma certamente era comasca d’adozione. Lei ha frequentato le scuole Como , Il padre è stato insegnante al Giovio , era comasco il grande amore della sua vita, ha abitato nella zona di viale Lecco ed era amica di Renzo Pigni ( ex sindaco di Como) che in quella zona viveva in gioventù, ha vissuto a Como per anni . Era comasca? Forse no, ma certamente non era nemmeno una turista di passaggio.
Questi credo siano i dati oggettivi, poi c’è il surreale dibattito che si è svolto in consiglio comunale. Una sorta di gara della visibilità che prescinde dall’oggettività ( ebbene sì me lo sono sciroppato tutto) e ha confermato la vocazione masochista della città di Como che l’ha portata a vedersi espropriare, nel tempo, di ogni ruolo . La città dei circoletti dove ognuno sta dentro il suo micro- girone dantesco , pensando che sia l’intero universo e senza vedere oltre, soprattutto badando a segare quello del circolino di fianco senza rendersi conto dell’arrivo dei “ barbari” che regolarmente fanno man bassa lasciando la città sempre più impoverita.
Meglio lo straniero che il vicino di casa, noi comunque preferiamo stare con Barbarossa. Così , una cosa che da altre parti sarebbe stata risolta in un attimo “ qui ci ha vissuto un personaggio di livello internazionale che dà lustro alla città, valorizziamolo” è diventato un dibattito bizantino che ha oscillato tra considerazioni morali sul fatto se ad Alida Valli Como fosse piaciuta da subito o meno ( capirai ! Ti spostano a 8 anni in un’altra città , avrà avuto un momento di smarrimento?) O se fosse vero il suo legame con Como ( ma cavolo se ci abiti tutta la tua giovinezza vuoi che sia finto?) all’accusa di avere lasciato Como per andare a Roma e a Hollywood ( qui siamo davvero al delirio, se fai l’attrice ti pare di potere scegliere Como invece di Hollywood ?) in un provincialismo egocentrico da fare paura. Certo Como ha al momento problemi più grandi da risolvere ma non ci riuscirà mai se su cose ovvie si scatenano dibattiti di ore facendo le pulci e le pulcette su qualsiasi cosa. Non va bene la strada, anche se mi pare una questione di lana caprina ? Ok Una bella rassegna cinematografica dal Titolo “ Il cinema e il lago “ , ad esempio ? Visto che oltre ad Alida Valli sul lago ci hanno abitato e ci abitano attori e registi, ricordo che Villa Erba era la casa delle vacanze di Luchino Visconti e sul lago sono stati girati molti film.
Può essere che qualcuno a questo punto possa persino dire “Ma Villa Erba è a Cernobbio!” Bene, allora ricordiamoci quanto ci è costata.
Intanto siamo finiti sui titoli di tutti giornali nazionali perché Alida Valli “non ci rappresenta”. Neanche fosse stata un politico, mentre avremmo potuto andarci per un’iniziativa che catturasse e attraesse visitatori.
Così non è stato , stiamo facendo cose più importanti. Se si può fare una domanda…quali?
Aggiungiamo anche questa alla lista delle occasioni perse».
[a cura di Lorenzo Salimbeni]