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Concluso il mese della cultura italiana in Slovenia (Voce del Popolo 28 apr)

Si è concluso giovedì sera il Mese della cultura italiana in Slovenia, promosso nell’ambito della manifestazione “Maribor 2012 – capitale della cultura europea”. Un “arrivederci”, però, in quanto parte delle manifestazioni diverrà itinerante, con tappe a Capodistria e in alcune città della Croazia, concretamente, la mostra dedicata allo stilista italiano Ottavio Missoni, nativo di Ragusa (Dubrovnik). Dal 10 maggio l’esposizione si trasferirà a Capodistria e sarà allestita in tre sedi: alla Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, alla galleria d’arte Medusa e alla Loggia. All’inaugurazione è prevista la partecipazione dello stesso Ottavio Missoni.

Tornando a Maribor, l’ultimo evento della componente italiana (considerata la più ricca tra quelle internazionali), ha dato un saggio di quella che è la musica autoctona istriana, specificatamente istro-veneta. Il Cinema Udarnik ha così ospitato il concerto Folkhistria, interessante e apprezzato dalla critica per la chiave moderna nel proporre il ricco patrimonio musicale, ma senza stravolgerne il valore e le caratteristiche. Un evento firmato da artisti eccellenti, quali Rudi Bučar e Istrabend, Tamara Obrovac, Transhistria electric, Calegaria, Tinkara Kovač, Enzo Hrovatin, Dario Marušič is Trio. Tra gli eventi conclusivi va rilevata anche la presentazione dell’antologia redatta in sloveno e italiano “Versi diversi, poeti di due minoranze”, che ha visto l’intervento del saggista, traduttore e poeta Ciril Zlobec, del direttore della Casa editrice Edit, Silvio Forza, e di Maurizio Tremul, che in quest’occasione non è intervenuto in qualità di presidente della Giunta esecutiva UI, bensì come poeta. Tremul, infatti, in passato si era ampiamente dedicato alla poesia, aggiudicandosi importanti premi.

“L’antologia non ha lo scopo di giudicare, bensì di presentare l’atmosfera psicologica, etica, nazionale della minoranza italiana in Slovenia e Croazia e di quella slovena in Italia. In nessun altro Paese europeo ho trovato un così intenso spirito di collaborazione”, ha osservato Zlobec. L’attività culturale, molto prolifica in questi territori, secondo Zlobec ha contribuito ad instaurare un rapporto particolare anche con la maggioranza. Nonostante il timore di perdere l’identità nell’incalzante globalizzazione, le minoranze sono riuscite a conservare le proprie specificità. L’antologia, in un certo senso, è la sintesi di tutto ciò, o, meglio ancora, una testimonianza di convivenza tra le varie culture. Zlobec si è detto grato per l’attenzione che l’Edit, con le sue pubblicazioni, gli ha ampiamente dedicato: assieme allo scrittore e traduttore Eros Sequi, è stato tra i primi collaboratori della rivista “La Battana”. E in fatto di convivenza e intreccio di culture, l’Edit può venire considerata come “barometro” di quanto successo nel corso della storia, di quella contemporanea in particolare. Temi spesso difficili e delicati, ma trattati sempre con il fine di mantenere l’identità e la coesistenza.

Oggi l’Edit si prefigge di continuare la promozione letteraria utilizzando gli strumenti dell’era moderna (i social-network, ad esempio), e di recuperare le opere dei nostri intellettuali e delle istituzioni. Un cantiere grande, a cavallo di tre confini, “dove cerchiamo di puntare pure sui giovani che si confrontano con le realtà e le sfide odierne”, ha rilevato Forza.
La prospettiva europea, della quale farà presto parte a tutti gli effetti anche la Croazia, offre numerose opportunità di misurarsi in scenari che sino a pochi anni fa sembravano impossibili. Tra le ambizioni dell’Edit entrare a pieno titolo nello spazio italiano: “Speriamo che quest’area marginale, periferica della letteratura italiana, venga considerata di più, anche oltre l’ateneo triestino, come avviene adesso”. La partecipazione a Maribor, ha concluso Forza, è un’occasione per promuovere le attività della Casa editrice, e in generale per diffondere la cultura e la lingua italiana. Maribor, in qualità di capitale della cultura europea, è una platea privilegiata.

(fonte “la Voce del Popolo” 28 aprile 2012)

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