Particolarmente fitto è stato il calendario delle attività alla cui realizzazione ha contribuito il Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, presieduto da Bruna Zuccolin.
Come primo appuntamento, è stato presentato nella prestigiosa Sala Ajace a Udine il libro “La stanza di Piera” di Stefania Conte: è intervenuta anche l’Assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, la quale ha stigmatizzato coloro i quali giustificano o ridimensionano le tragedie delle foibe e dell’esodo.
Stefania Conte è autrice di un romanzo storico esistenzialista ambientato nell’Istria del ‘900, con particolare riferimento al 1943 e alla seconda guerra mondiale. Il volume, edito da Morganti editori nel 2020, descrive le vite di coloro che hanno risposto alla dominazione fascista, tedesca e jugoslava con la paura, lo spaesamento, il dolore, la speranza, la tolleranza, l’accettazione ideologica e l’odio etnico. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, Mirna Battistella e Libero Martini incrociano le loro vite, nel dramma del genocidio delle foibe. Piera Leoni è un’istriana che vive a Fianona, paese affacciato sul golfo del Quarnero. Mantenendo una vita scandita dalle abitudini, sembra impermeabile ai fatti della Storia. Il suo impegno principale, cucire rose di stoffa, si svolge all’interno della sua stanza (appunto La stanza di Piera), ma la sua vita verrà sconvolta dai partigiani titini.
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Si è trattato peraltro del primo degli eventi organizzati per il Giorno del Ricordo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, proseguiti proprio il 10 Febbraio con la presentazione del libro: Liriche istriane, di Giorgio Tessarolo. Ha dialogato con l’autore Enzo Cattaruzza. L’Adriatico orientale in poesia, tra endecasillabi e, spesso, nella forma di sonetto a rima baciata: ecco l’opera del poeta. Giorgio Tessarolo così, “sottotraccia solo apparente”, ci investe direttamente nell’animo più profondo. Ci richiama a riconsiderare un’identità, ormai quasi sconosciuta e dimenticata; esortandoci a mantenere viva la memoria di un popolo, l’istriano-fiumano-dalmata. Atmosfere che scendono nel dettaglio di un territorio variegato e imbricato tra mare e monti. “Solo se – sembra dire Giorgio Tessarolo – ci si lega alla fatica e alla sofferenza, si possono raggiungere le stelle”.
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L’indomani è stato presentato il nuovo libro di Elio Varutti, attivissimo dirigente provinciale e ricercatore storico, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro raccolta profughi Giuliano Dalmati di Laterina 1946-1963, Aska edizioni, Firenze 2021: in questa occasione è stato Pietro Fontanini, sindaco di Udine, a consegnare il sigillo della città nelle mani del professor Varutti. Ecco la motivazione ufficiale del riconoscimento letta dal sindaco Fontanini:
“Per la costante e proficua opera di studio, ricerca e diffusione delle vicende storiche di Udine e del Friuli e, in particolare delle tragedie legate all’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra”.
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Quella mattina era avvenuta l’intitolazione ufficiale di una rotatoria a Norma Cossetto: il palo recante l’insegna è stato incivilmente divelto prima dell’inaugurazione ed una seconda volta pochi giorni dopo, ma in entrambi i casi l’amministrazione FOntanini ha provveduto all’immediato ripristino. Durante la cerimonia inaugurale è stata Paola Del Din, medaglia d’oro al valor militare e rappresentante dell’Associazione Partigiani Osoppo, a ricordare gli anni di università trascorsi assieme a Norma Cossetto a Padova.
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Le cerimonie istituzionali sono proseguite al Parco Martiri delle Foibe: vedere tanta gente, assessori, consiglieri comunali era il sogno dell’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara e dal 1972 al 2017 presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine. L’evento patriottico e religioso, organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, in collaborazione con l’ANVGD in Via di Mezzo-Via Vincenzo Manzini, ha visto la partecipazione di vari relatori.
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Dirigenti e soci del comitato friulano dell’Anvgd si sono poi alternati in qualità di relatori e di testimoni negli incontri organizzati con le scuole superiori di Udine: al Liceo Copernico, all’Istituto Malignani nell’ambito di una manifestazione promossa dalla Prefettura ed all’Istituto Bearzi. Alcune classi del Liceo Stellini sono invece state coinvolte nel progetto didattico del Trekking del Ricordo, finalizzato a scoprire i luoghi dell’esodo giuliano-dalmata a Udine.
Oltre che nel capoluogo le iniziative si sono svolte pure in altri Comuni della provincia: Premariacco, Martignacco, Pasian di Prato, Cividale del Friuli, Cervignano del Friuli, Gonars, Tarcento,
Elio Varutti è stato quindi ospite di altri comitati dell’Anvgd per presentare il suo libro “La patria perduta”: dapprima a Venezia presso la prestigiosa sede veneziana dell’Ufficio del Consiglio d’Europa e quindi a Gorizia. Massimo Gobessi della trasmissione Radio Rai “Sconfinamenti” ha visitato la nuova sede del comitato Anvgd di Udine per raccogliere informazioni riguardo le attività svolte per il Giorno del Ricordo e per presentare “La patria perduta”.
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C’è stata, infine, una coinvolgente cerimonia in memoria di Giovanni Palatucci, già questore di Fiume che ebbe il coraggio di opporsi alle Leggi razziali e all’orrore nazista, salvando molte vite di persone di fede ebraica. Catturato dai nazisti il 13 settembre 1944, fu imprigionato a Trieste e deportato al Campo di concentramento di Dachau, dove fu assassinato a pochi mesi dalla liberazione del 1945. Lo scoprimento di una targa e la piantumazione dell’albero si sono tenute al mattino del 5 marzo 2022 nel parco della Rimembranza, all’entrata di viale della Vittoria, sotto l’ottima regia di Fabrizio Cigolot, assessore comunale alla Cultura, per l’organizzazione della Questura di Udine.
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