LUSSEMBURGO Non c'e' ancora accordo tra Slovenia e Croazia su come risolvere il contenzioso-confini per cui resta in vigore il blocco di Lubiana ai negoziati di adesione di Zagabria all'Ue. A margine del Consiglio esteri della Ue a Lussemburgo, il commissario europeo per l'allargamento Olli Rehn ha avuto ieri un nuovo incontro con i ministri degli Esteri di Slovenia e Croazia, Samuel Zbogar e Gordan Jandrokovic, ai quali ha presentato una versione corretta della sua precedente proposta, ma per un'eventuale intesa sono necessarie altre consultazioni a Lubiana e Zagabria. Il nuovo piano Rehn è infatti diverso da quello precedente già approvato senza condizioni dalla Croazia, ma non contiene tutte le osservazioni avanzate dalla Slovenia.
I dettagli non sono stati resi noti. I due capidiplomazia ne riparleranno con Rehn già in occasione del vertice dell'Unione in programma giovedi' e venerdi' a Bruxelles. L'Europa infatti preme per una soluzione, e lo stesso ministro degli Esteri italiano Frattini, in mattinata, e' stato molto chiaro in merito. «Penso che sia arrivato il tempo per un accordo. Semplicemente non e' piu' possbile continuare a bloccare 12 capitoli», ha detto Frattini, riferendosi allo stop ai negoziati imposto sei mesi fa dalla Slovenia, che vuole risolvere il contenzioso confinario prima dell'entrata della Croazia nell'Ue. Prima dell'incontro con Zbogar e Jandrokovic, Rehn si e' incontrato con la troika europea. I ministri degli Esteri di Repubblica ceca, Francia e Svezia, in rappresentanza dell'attuale, della precedente e della prossima presidenza europea, hanno espresso il loro appoggio al prosieguo dei negoziati di adesione della Croazia.
«Sono ottimista» ha dichiarato il capodiplomazia ceco Jan Kohout all'arrivo a Lussemburgo. Se la situazione sara' sbloccata entro il vertice Ue, Praga potra' organizzare, come previsto, la prossima conferenza di adesione della Croazia il 26 giugno. La prossima mossa spetta ora a Lubiana e Zagabria, che ormai hanno pochissimo tempo. «La nuova proposta del commissario Rehn contiene alcune delle osservazioni da noi avanzate. Ora le valuteremo» ha dichiarato il ministro sloveno Zbogar. Per il capodiplomazia croato Jandrokovic, Rehn ha presentato alcune idee «creative», che devono essere analizzate.
Il problema confinario sloveno–croato, come noto, riguarda sia il confine marittimo che quello terrestre, ma le due parti, finora, nemmeno dopo l'intervento dell'Ue e del commissario Rehn, non sono d'accordo né sull'oggetto del contendere né sul modo di affrontarlo.