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Consumatori beffati dalla vignette lievitate (Il Piccolo 05 lug)

LETTERE

«… e più schiaffi ti prendi».

Questa frase di un film degli anni 70 significava che protestare si poteva, ma che tale azione era assolutamente priva di efficacia e in aggiunta lo schiaffo era scontato. Certamente si poteva protestare ancora, ma l’esito era esattamente lo stesso. Tutt’al più si poteva sperare che ad essere colpita fosse l’altra guancia. E così via.

Però gli anni passano, le associazioni nascono e crescono ed i governi intervengono. Fu così che è stato abolito l’onere di 5 € sulle ricariche telefoniche, ma subito dopo sono state rimodulate le tariffe. Dopo due anni nessuna compagnia è fallita, anzi altre sono sorte e tutte prosperano più felici e contente che mai.

In questi giorni è stata abolita la commissione sul massimo scoperto, prontamente rimpiazzata da altri balzelli che, pare, saranno superiori del 440% rispetto a prima.

Però c’è anche la Commissione europea che fa sentire la sua voce. Come conseguenza le vignette per la rete autostradale della vicina repubblica aumentano del 73% quelle annuali, spariscono le semestrali da 35 € rimpiazzate da quelle mensili da 30 € (-14%) e viene introdotta come richiesta quella settimanale da 15 € che nella pratica sarà utilizzata solo per occasionali viaggi giornalieri.

Infatti un turista che attraversa il suo territorio per raggiungere altre mete ben difficilmente rientrerà dopo 6 giorni e quindi dovrà acquistare quella mensile che costa come due settimanali.

Se questi sono i risultati delle azioni fatte a tutela dei cittadini, è possibile tornare indietro e dire che stavamo solo scherzando?

Perché almeno in questi tre casi possiamo ben dire che «stavimo meo co stavimo pezo».

Fabio Rebeschini

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