Giovedì 5 maggio a Martina Franca presso l’hotel Villa Rosa si è tenuto un Convegno di studio sulle problematiche del confine nord orientale promosso dal Comitato Provinciale di Taranto dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia con la collaborazione del professor Vito Fumarola.
Il Comitato 10 Febbraio nella persona di Viviana Fasano ha coordinato le varie fasi delle attività programmate.
Dopo il saluto del presidente provinciale Aldo Pugliese i lavori hanno preso il loro avvio con un intervento introduttivo di Alessandro Cuk, vicepresidente nazionale ANVGD.
Un primo momento, curato da Giuseppe Scorcia, è stato dedicato all’incontro fra testimoni dell’esodo e rappresentanze di studenti che hanno affrontato nel loro percorso di studio le tematiche del “Giorno del Ricordo” avvalendosi dell’apporto didattico delle docenti Maria Pia Pugliese, Maria Grazia Sproniero e Mirella Di Vincenzo. Significative e ad ampio spettro tematico le domande dei ragazzi, toccanti e segnate da un evidente pathos emotivo
le risposte degli esuli, Ezio Bassani, Marisa Bilucaglia, Luciano Cassio, Norma Maurini, Rolando Sizzi, approdati nella realtà tarantina, e quella di Antonio Scagliarini, esule nel quartiere periferico di Bari che sarebbe stato intitolato in seguito alla città di Trieste.
L’importanza della toponomastica nel conservare la memoria del sacrificio di Norma Cossetto ha avuto un riscontro nella visita compiuta alla strada recentemente a lei intitolata dall’Amministrazione comunale di Martina Franca a seguito di una specifica richiesta avanzata a suo tempo dal Comitato 10 Febbraio, che con Mariella Schiavone ha voluto leggerne e commentare la motivazione con una malcelata commozione.
La sedimentazione della memoria nella Storia trova il necessario e ineludibile riferimento nelle ricerche di archivio, Paolo Scagliarini per Bari, Giuseppe Zuccaro per la BAT, Giacomo Carito per Brindisi, Giovanna Bino per Lecce e Vito Fumarola per Taranto, hanno proposto, attraverso dati, informazioni raccolte e documenti vari consultati, gli esiti delle ricerche in corso per la rispettiva provincia di appartenenza cogliendone le relative specificità. Sono emersi dati superiori alle prevedibili aspettative in merito al numero di arrivi degli esuli istriani, fiumani e dalmati, varietà di forme di insediamento dai classici Centri di Raccolta Profughi a zone di sistemazione provvisoria non segnate da particolare regolamentazione, magari in zone periferiche, e in particolare l’originalità del progetto del Consorzio Fiume-Brindisi per lo sviluppo industriale del territorio. Si è venuta confermando l’immagine della Puglia come regione con la vocazione dell’accoglienza.
I lavori sono ripresi nel pomeriggio con una pregevole e accurata relazione di Alessandro Cuk che nella sua veste di critico di prestigio internazionale ha affrontato il tema del cinema giuliano dalmata fra storia e documentari supportata da materiali video, in particolare dal documentario “Altrove. Viaggi di un’anima”.
In conclusione un’interessante tavola rotonda coordinata da Giovanna Salvatore sul tema “Foibe ed esodo: dalla Memoria alla Storia” a cui hanno partecipato Giuseppe Parlato, Andrea Ungari, Ciro De Angelis e in collegamento on line Marino Micich. Dai diversi e articolati interventi, con riferimenti anche all’attuale guerra in Ucraina, è emerso il comune convincimento dell’opportunità di respingere qualsiasi forma di strumentalizzazione per lasciar spazio all’acquisizione di una pagina di storia dolorosa, assunta a patrimonio comune della sensibilità e della coscienza italiana e internazionale.
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