ROMA Passo indietro dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga sul caso-Granbassi, la schermitrice triestina in forza all’Arma dei carabinieri che aspira a diventare giornalista e «arruolata» dal conduttore Rai Michele Santoro per la sua trasmissione «Annozero».
Dopo un intervento critico sul «Corriere della Sera», l’ex ministro e capo dello Stato in una lettera aperta al mezzobusto tv pubblicata sul sito del programma e poi letta in apertura di trasmissione da Santoro chiede scusa alla carabiniere seppure – fa notare il presidente emerito – da «superiore» in quanto vice brigadiere a titolo onorifico, per i toni piuttosto rudi con i quali aveva attaccato la campionessa «rea» d’intraprendere un’attività incompatibile con il suo status militare e quindi già percependo uno stipendio fisso statale. Il doppio lavoro infatti non è consentito in alcun modo per i militari ma d’altra parte l’atleta aveva subito precisato ieri sulla carta stampata che da accordi con l’Arma lei non avrebbe percepito alcun compenso per il lavoro in tv.
Critiche alla sportiva comunque – specifica Cossiga – dettate unicamente dai sentimenti di vicinanza alla «Benemerita», che patirebbe un discredito qualora Margherita Granbassi continuasse ad apparire ad «Annozero». Generando così confusione sulla percezione dell’Arma da parte dell’opinione pubblica. Ma Margherita ci è rimasta comunque male, specie per la definizione di «indecoroso» riguardo l’abbigliamento con il quale è apparsa sul piccolo schermo. «Mica posso mettermi il cappotto» ha commentato l’azzurra. Nella lettera di rettifica, inviata ieri, colui che si firma l’Asino Ragliante, vuole chiarire «eventuali equivoci oltre che con te, vecchio amico, con la carabiniere Margherita Grambassi. Se lo crederai, potrai rendere pubblico anche in trasmissione il mio pensiero». «Ho preso posizione contro la partecipazione di Margherita – scrive -, anche se con espressioni pittoresche di cui mi scuso con lei perché sono un gentiluomo che sa quando deve chiedere scusa, quando non si parlava di messa in ”aspettativa”, non sembrandomi regolare che l’appartenente a una forza di polizia (perché questo è l’Arma dei carabinieri e per questo conta, anche se molti dei suoi generali se ne vergognano perché vorrebbero essere tutti l'Eugenio di Savoia-Carignano o il Wellington o il Bonaparte e non ”poliziotti”!) partecipasse a una trasmissione di questa natura. E non certo per motivi politici, perché tu sai che io sono un liberal». L’ex presidente della Repubblica poi apre uno spiraglio. «Credo – precisava ieri infatti nella missiva – che la soluzione sia l’aspettativa, che proprio ieri la Polizia di Stato, nella quale non ci sono né Bonaparte né Wellington né Eugenio di Savoia-Carignano ma solo ”volgari poliziotti”, l’ha concessa ai suoi atleti che l'hanno richiesta». Nel commento Cossiga, che teme l’eventualità che l’Arma perda il suo status militare, come altre Gendarmerie in Europa, e indica nel ministro La Russa il responsabile della vicenda, passa poi dalla scherma a uno sport più popolare.
«Quel che sta accadendo – scrive – è che Viale Romania (Comando generale dei Carabinieri a Roma, ndr) è entrata ”nel pallone” e me ne dispiace molto! Ma questo non è accaduto perché, e sarebbe stata una discriminazione inammissibile, la vostra trasmissione sia come si suole dire con termine approssimativo ”di sinistra” ma per confusione e indecisione: perché se dovessimo usare questa categoria, si potrebbe ben dire che i capi di Viale Romania sono certo più vicini, personalmente, a come la pensi tu che non a come la pensa Ignazietto La Russa!».
«Mi auguro – conclude l’Asino Ragliante – che Viale Romania esca ”dal pallone” e che Margherita, in pace con la legge e i regolamenti, possa continuare a fare questa esperienza e anche a vincere nuovi allori». (p.p.g.)