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Costa dalmata ancora invasa da immondizia albanese (Il Piccolo 28 dic)

di ANDREA MARSANICH

RAGUSA Ormai è diventata una maledizione, che appare non appena sulle coste meridionali della Dalmazia soffia impetuoso il vento da sudest, lo scirocco. A Natale le acque che bagnano la stupenda Ragusa (Dubrovnik) hanno ricevuto un “ospite” assolutamente non desiderato, che già settimane orsono aveva fatto capolino nella Penisola di Sabbioncello e nelle isole contermini.

Sono i rifiuti, per intenderci di numerosissimi sacchetti e bottiglie di plastica che hanno invaso il Porto vecchio raguseo e altri tratti di costa, deturpando l’immagine natalizia dell’antica città dalmata. L’ammasso d’immondizie, un disgustoso tappeto galleggiante, è apparso l’altro giorno per lo scirocco e il consistente moto ondoso, con immagini che hanno ricordato il catastrofico episodio di fine novembre a Sabbioncello, bissato due settimane dopo all’Isola Lunga, con vittima eccellente la bellissima spiaggia sabbiosa di Saharon. Anche se le autorità locali hanno preferito non sbilanciarsi, si suppone che l’ammasso di rifiuti sia giunto a Ragusa dall’Albania, come già verificatosi nelle scorse settimane e che aveva visto Zagabria chiedere spiegazioni a Tirana, chiedendo che una simile situazione non si ripetesse. Purtroppo, a meno di smentite ufficiali, l’Albania ha lanciato nuovamente una specie di “tsunami delle immondizie”, rigorosamente in direzione Nordovest. Oltre al Porto vecchio, i rifiuti si sono ammucchiati contro due note spiagge cittadine, Banje e San Giacomo, trasformandole in una discarica ripugnante. Dopo che a Natale e nel giorno di Santo Stefano nessuno ha mosso un dito, i competenti servizi comunali hanno provveduto ieri a rimuovere le centinaia di chili di spazzatura, riportando la situazione alla normalità. Tra i ragusei si è fatta però strada la sensazione che simili quadri si vedranno anche in futuro, non appena ci sarà qualche sciroccata degna di rilievo e i rifiuti cominceranno a galleggiare e muoversi verso la Dalmazia.

L’inquinamento del 20 novembre scorso ha avuto dimensioni drammatiche, con lunghi tratti costieri interessati dalla presenza di decine di tonnellate d’immondizia di ogni genere, specie di materiale sanitario usato, alla quale si sono aggiunti tronchi e rami d’albero che avevano anche reso pericolosa la navigazione in una vasta area. Intorno al 7–8 dicembre scorsi, quintali e quintali di spazzatura albanese si sono spiaggiati a Saharun, nell’Isola Lunga. Quella che viene unanimemente definita la più bella spiaggia sabbiosa dell’Arcipelago di Zara ha avuto per giorni un aspetto terrificante, fino a quando le maestranze della municipalizzata Nettezza urbana di Sali (Isola Lunga) non hanno provveduto a rimuovere la montagna di rifiuti. Era stato il direttore dell’Istituto pubblico preposto alla gestione delle aree naturali tutelate della Contea di Zara, Mirko Djindjic, a confermare che i rifiuti erano arrivati dall’Albania. Generalmente lo scirocco tira scherzi del genere sia all’Isola Lunga che a Sabbioncello e dintorni ma quest’ anno il quantitativo d’immondizie è risultato il triplo di quanto giunto negli anni scorsi.
 

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