Il primo appuntamento storico con l’Unione europea per la Croazia sarà il 14 aprile quando i quasi 4 milioni di aventi diritto si recheranno alle urne per eleggere i 12 rappresentanti all’Europarlamento che rimarranno in carica per un anno e cioè fino alla primavera del 2014 quando si terranno le elezioni parlamentari in tutti i 28 Stati dell’Ue. All’appuntamento del 14 aprile in Croazia si presentano ben 27 schieramenti politici e gli elettori potranno scegliere tra 336 candidati.
Dunque per un posto a Strasburgo scendono in lizza anche partiti che non hanno mai avuto rappresentanti nel Sabor (Parlamento) croato come, ad esempio, i socialisti, i Verdi e i Pirati. Tra i candidati, come ha scritto il Vecernji List, ci sono molti anti-europeisti dichiarati, fascisti e xenofobi. E, come è avvenuto anche in Italia, tra i candidati spuntano molti nomi del mondo dello sport, della musica, dello spettacolo. Tra questi troviamo Bruno Langer bassista del gruppo pop di Pola “Atomsko sklonište”, la famosa dottoressa Nela Sršen e l’olimpionico di tiro Giovanni Cernogoraz. C’è poi Hrvoje Hitrec autore di una famossisima serie Tv in Croazia nonché uno dei fondatori dell’Hdz. Troviamo poi anche il nome di Branko Brokovic, detto “il giovane falco”, uno dei difensori di Vukovar e la più famosa neurologa croata Vida Demarin.
Il motto che le istituzioni governative croate hanno coniato per l’evento è: «Votiamo per il Parlamento europeo, è la prima volta che anche noi decidiamo». Ma l’opinione pubblica sembra non prendere molto sul serio questo appuntamento con la storia del proprio Paese. Dai sondaggi fin qui effettuati spunta un quadro in cui gli intervistati proprio non prendono sul serio i candidati, anzi li sbeffeggiano sostenendo che si candidano solo per prendere lo stipendio di 8mila euro di eurodeputato. Pronta la reazione dei socialdemocratici (Sdp) partito di maggioranza relativa del premier Zoran Milanovic che annuncia che i propri eletti si accrediteranno solo 2mila euro di stipendio (pari a quello di un deputato del Sabor). La differenza la verseranno sul fondo umanitario Ana Rukavina.
Come era facile prevedere, poi, la scelta dei candidati non è stata certo indolore. Lo dimostrano le polemiche scoppiate attorno al caso di Sandra Petrovic Jakovina, la più giovane deputata in Parlamento eletta nelle liste della Sdp. Ebbene la Petrovic, come dimostra il suo doppio cognome, si è da poco sposata con l’influente ministro dell’Agricoltura Tihomir Jakovina, da qui le pesanti accuse di nepotismo nei confronti della giovanissima candidata per Strasburgo.
Sta di fatto che i partiti croati parlano pochissimo della tornata elettorale europea e i cittadini conoscono poco o niente del funzionamento delle istituzioni comunitarie.
Finora la politica nazionale si è tutta spesa piuttosto per le elezioni amministrative che si svolgeranno a maggio. E delle altre elezioni di cui si è iniziato a a parlare in questi giorni sui media croati sono quelle politiche nazionali anticipate. Il problema all’interno della coalizione di governo di centrosinistra Kukuriku in effetti c’è. Crescono infatti coloro i quali all’interno dell’alleanza chiedono alla Sdp di rompere gli accordi con il Partito popolare (Hns) la cui guida proprio sabato scorso è stata assunta dal ministro degli Esteri della Croazia Vesna Pusi„ al posto di Radomir Cacic, il quale dopo essersi dimesso da vicepremier e ministro dell’Economia a causa della sentenza esecutivo a suo carico per l’incidente da lui causato in Ungheria e nel quale hanno perso la vita due persone ha lasciato anche il vertice del Partito popolare in attesa di scontare la sua pena in un carcere croato. Gli anti-Hns all’interno della Sdp puntano piuttosto a un’alleanza con i laburisti per creare uno spazio omogeneo di centrosinistra per poi indire le elezioni politiche.
Mauro Manzin
“Il Piccolo” 26 marzo 2013
La copertina del periodico di Cittanova d’Istria dedicata all’atleta della minoranza italiana Giovanni Cernogoraz, Oro nel tiro al piattello alle Olimpiadi di Londra 2012 e ora candidato alle elezioni croate per il Parlamento europeo