POLA Nonostante le grosse ammende pecuniarie nei ristoranti della regione è sempre possibile gustare il frutto di mare proibito per eccellenza, sicuramente il più gustoso, al cui sapore è difficile resistere. Stiamo parlando dei datteri di mare, per i quali solo possederli è reato tenuto conto delle rigorose leggi con le quali si vuole tutelarli e preservarli dall'estinzione, proteggendo il fondale che viene rovinato nella raccolta.
Come scrive il ”Glas Istre”, certi ristoranti istriani li offrono a 20 euro la porzione di tre etti. E i clienti sono per lo più buongustai italiani, che in quanto a peccati di gola sono molto conosciuti negli ambienti gastronomici della regione. Offrire datteri di mare a tavola è sicuramente una sfida da brivido per i ristoratori, qualcuno parla addirittura di roulette russa, tenuto conto che sono sempre in agguato i vari ispettori, da quelli sanitari a quelli di mercato. E ogni tanto qualche ristoratore ci ”rimette le penne” per così dire. Nel novembre scorso un ispettore ha sorpreso quattro italiani ”affogati” nella ”buzara” di datteri. Essi stessi sono stati denunciati per istigazione a reato. Rispondendo alle domande della polizia, il proprietario del locale ha dichiarato di avere acquistato da uno sconosciuto 4,5 chilogrammi di datteri pagandoli 20 euro il chilogrammo. Poi li ha consegnati alla cuoca affinché li preparasse per i clienti italiani. I datteri non mangiati e i gusci vuoti sono stati sequestrati e quindi ributtati in mare al cospetto di una commissione di tre componenti, di cui due poliziotti mentre il terzo è solitamente un funzionario statale. Solitamente la scena viene immortalata con una macchina fotografica. Quali sono le sanzioni per chi preleva e smercia i datteri? Per le persone fisiche che li raccolgono e vendono le pene pecuniarie vanno da 675 a 2mila euro, per i pescatori registrati si va da 1.350 a 20mila euro, per i ristoranti che li servono a tavola da 2.700 a 40mila euro. E poi va detto che tanti datteri provenienti dall'Istria finiscono nei ristoranti sloveni e italiani.
L'altro anno la polizia ne ha sequestrato 160 chilogrammi in 8 operazioni con le denunce spiccate nei confronti di 16 persone. L'operazione più grossa ha portato all'arresto di un gruppetto di umaghesi che dal giugno al novembre del 2010 avevano contrabbandato all'estero addirittura 3 tonnellate di vari frutti di mare, tra cui datteri, del valore commerciale pari a 102.000 euro. (p.r.)