ZAGABRIA La Croazia si aspetta dalla visita di Papa Benedetto XVI, questo fine settimana a Zagabria, una spinta decisiva ai suoi sforzi d’integrazione europea, con l’obiettivo di diventare il 28.o Paese membro dell’Unione.
L’hanno lasciato intendere chiaramente sia il presidente Ivo Josipovic, sia la premier Jadranka Kosor, a margine degli incontri avuti ieri con il Pontefice. A più riprese la dirigenza croata ha sottolineato la volontà di chiudere entro giugno il negoziato di adesione con Bruxelles, in modo da potere divenire membro effettivo dell’Unione ragionevolmente all’inizio del 2013, dopo che il Trattato di adesione sarà stato ratificato da tutti i Paesi membri. E ciò nonostante i dubbi e le perplessità espressi da alcuni Paesi Ue, a cominciare dalla Francia, che negli ultimi tempi avrebbero un pò frenato sull’ingresso di Zagabria. «Il suo arrivo cade in un momento felice in cui la Croazia celebra il 20.o anniversario dell’indipendenza e della fondazione dello Stato democratico moderno, e questo anniversario coincide con la conclusione dei nostri negoziati di adesione all’Unione europea» ha detto il presidente Josipovic nel discorso di saluto subito dopo l’arrivo ieri mattina di Benedetto XVI all’aeroporto di Zagabria. «Lei è arrivato, Sua Santità – ha aggiunto il presidente – nel momento in cui s’intravede all’orizzonte ormai vicino la realizzazione della totale incorporazione formale e politica della Croazia moderna in un mondo al quale, per cultura, la Croazia è sempre appartenuta». Ancora più esplicita sulle aspettative di Zagabria è stata la premier croata, Jadranka Kosor: al termine del colloquio con Ratzinger, ha sottolineato il sostegno del Papa alle aspirazione europee del Paese ex jugoslavo. «Gli ho detto che i croati vedono la sua visita come speranza e incoraggiamento per portare a compimento i negoziati il più presto possibile, per divenire il 28.o Paese membro dell’Unione» ha detto Kosor al termine dell’incontro. «Naturalmente – ha aggiunto – noi abbiamo il pieno appoggio del Santo padre nei nostri sforzi per entrare nell’Ue». «Fin dalle origini la vostra nazione appartiene all’Europa, e a essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli» ha detto da parte sua Benedetto XVI nel suo intervento di saluto all’arrivo all’aeroporto di Zagabria. Significativo poi il riferimento che il presidente Josipovic ha fatto al «perdono e alla riconciliazione», due concetti, ha detto senza i quali «l’unificazione dell’Europa non sarebbe possibile». Una chiara allusione alle ferite inferte alla Croazia e agli altri popoli dei Balcani Occidentali dalle guerre sanguinose degli Anni ’90, le cui conseguenze non sono state ancora del tutto superate.
(courtesy MLH)