La Slovenia limiterà l’accesso al suo mercato del lavoro per un periodo transitorio di due anni ai cittadini della Croazia, che il primo luglio entrerà in pieno nell’Unione europea. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro sloveno Anja Kopac, precisando che il governo ha inviato al parlamento il relativo ddl, che dovrebbe essere approvato prima dell’ingresso di Zagabria nella Ue. La moratoria è prevista dal Trattato di adesione della Croazia come opzione per tutti i Paesi dell’Ue. La decisione slovena comporta che i croati, sebbene cittadini europei, per lavorare regolarmente in Slovenia dovranno ottenere un permesso di lavoro identico a quello previsto per i cittadini di Paesi non comunitari.
Il ministro ha spiegato che il governo ha deciso di attivare il diritto alla moratoria “per l’alto tasso di disoccupazione in Slovenia, dettato dalla difficile situazione economica”. “I senza lavoro sono molti anche nella vicina Croazia, e solo nelle regioni limitrofe alla Slovenia ce ne sono circa 100 mila”, ha aggiunto Kopac, spiegando che si tratta di “una decisione razionale che mira a dare la priorità ai disoccupati sloveni, e non è in nessun modo diretta contro la Croazia”. Il tasso di disoccupazione in Slovenia ha raggiunto il 13 per cento, mentre in Croazia i senza lavoro sono 330 mila, pari al 20 per cento della forza lavoro.
Zagabria, in base al principio di reciprocità, ha diritto a introdurre la stessa limitazione per i cittadini sloveni. I Paesi membri dell’Ue possono chiudere il proprio mercato del lavoro ai croati per un periodo transitorio fino a un massimo di sette anni. Secondo al stampa di Zagabria, simili limitazioni per i croati varranno anche nel Regno Unito, in Austria e in Germania, in quest’ultimo Paese con l’eccezione dei professionisti con laurea e i lavoratori stagionali. La Francia starebbe ancora valutando se introdurre o meno la moratoria, mentre non ci saranno limitazioni per i croati in Danimarca, Finlandia, Estonia e Lituania.
Nei giorni scorsi il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta, invitandolo a esaminare la questione dell’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, preoccupato delle conseguenze che questo potrà avere sul piano del mercato del lavoro, in particolare in Veneto.
(fonte www.ansa.it 7 giugno 2013)
Nell’ufficio di collocamento, si esaminano le offerte di lavoro (foto www.zurnal24.si)