La premier Jadranka Kosor ha sottolineato che si deve scoprire la verità su ogni crimine commesso e che il governo intende agire perché siano avviati i processi inerenti ai crimini perpetrati nel comunismo. La dichiarazione è stata resa dalla premier dopo aver scoperto la targa ricordo intestata alle vittime del regime comunista cadute a Macelj. Kosor ha ribadito che, in occasione della Giornata europea del ricordo delle vittime del totalitarismo, in Croazia sono state scoperte numerose targhe ricordo e accesi ceri per rendere omaggio alle vittime uccise senza che nei loro confronti fosse stato intentato un processo, senza che fossero giudicate da un Tribunale e senza nemmeno essersi visto riconosciuto il diritto alla difesa. “Abbiamo fatto un grande passo avanti, perché senza la memoria e il diritto alla memoria e senza la verità, con cui ognuno di noi deve fare i conti, non c’è una vera riconciliazione. Senza ciò non c’è futuro”, ha constatato Kosor.
Ad accompagnare la premier a Macelj erano il vicepresidente del Sabor, Ivan Jarnjak, il ministro della Difesa, Davor Božinović, il ministro degli Interni, Tomislav Karamarko, il ministro della Cultura, Jasen Mesić, e quello degli Esteri e delle Integrazioni europee, Gordan Jandroković.
La premier si è recata poi a Stara Gradiška, per scoprire un’altra targa, posta sulla facciata dell’ex carcere, a ricordo dei prigionieri politici ivi uccisi dal regime comunista. Sottolineando che Stara Gradiška può servire da simbolo per tutto ciò che i regimi totalitari possono fare a un essere umano e alla sua dignità, Kosor ha commentato che “qui si deve venire a studiare”. Perché, come ha rilevato la premier, “tutti i fatti devono venire alla luce e nulla di ciò che è accaduto dev’essere dimenticato. Dobbiamo ricordarci in egual modo di tutte le vittime”. La premier ha messo in evidenza che “dobbiamo esaminare continuamente i fatti, per poter avere una vera base su cui costruire il futuro, perché la vera giustizia storica è sapere che cosa succedeva, dove e in quale epoca”. Infine, Kosor ha espresso la convinzione che “questo è il luogo in cui dobbiamo venire, per rendere omaggio a tutte le vittime dei regimi totalitari che hanno governato sulle terre croate. Per non dimenticare e per continuare le inchieste. Ci inchiniamo in particolare alle vittime del nazismo, cioè del regime ustascia in Croazia. Cerchiamo di aprire le porte alle inchieste sui crimini commessi dai comunisti e non vogliamo che questo sia un tema tabù. Intendiamo parlarne a voce alta, sia dei crimini sia dei criminali”.
Il presidente Ivo Josipović nel suo messaggio ha sottolineato che “in questa Giornata ci ricordiamo di tutti quelli che, nel corso della storia, hanno contrastato i regimi che negano i diritti umani e la dignità e che per questo hanno perso la vita”. Secondo il presidente le ideologie quali il fascismo, il nazismo e il comunismo hanno portato alla creazione di regimi totalitari, non democratici e autoritari, i quali hanno lasciato dietro a sé innumerevoli vittime, imprigionati e torturati. “Non dimentichiamoci nemmeno delle vittime dei regimi che nominalmente accettavano la democrazia, ma che di fatto abusavano della politica e della forza per dettare le proprie regole”, ha puntualizzato Josipović.
Nella storia, sono milioni le vittime del potere politico incontrollato e inumano e il presidente ha rilevato che “purtroppo anche la Croazia ha avuto momenti in cui non venivano rispettati i diritti umani fondamentali”. Le vittime delle passate guerre, dell’olocausto, del secondo dopoguerra e l’abuso di potere di ogni epoca, “per noi sono un monito, affinché sempre e incessantemente si tenga conto della democrazia e dei diritti umani. Che le vittime innocenti possano avere pace e che l’oblio non ricopra mai il crimine”, ha concluso il presidente.
fonte “La Voce del Popolo” / 24.08.2011