TRIESTE A Pinguente, all’inizio del ’900, un gruppo di amici, facoltosi e arroganti, non sa cosa fare dei soldi vinti giocando a carte. Così decidono di partire per Trieste al fine di vivere un’esaltante esperienza nella grande città. Li aspetta però una nutrita serie di equivoci e di avventure, anche perché ne combineranno di cotte e di crude. Venerdì alle 20.30, al Teatro Pellico, per la stagione de L’Armonia, il Gruppo “Fariteatro” debutta con il vaudeville “La musina” da Eugene Labiche, nell’adattamento in dialetto triestino di Edda Vidiz diretto da Claudio Sigovich.
Oggi, alle 18, regista e interpreti incontreranno il pubblico al “Ristobar 18 Ottanta Bosco” di via Coroneo, per l’iniziativa “ApriTeatro”, nuovo appuntamento fisso con L’Armonia per la presentazione, coordinata da Paolo Dalfovo, delle commedie in cartellone.
«Lo spettacolo del 1856 – spiega Sigovich – nella nostra versione è ambientato nel 1902. Non si propone di lanciare messaggi particolari: è divertimento per il divertimento, anche grazie ai ritmi velocissimi. Le scenografie sono stringate, sia per lasciare i personaggi in evidenza, sia per agevolare i cambi scena in chiaro, poiché ci sono ben 5 ambientazioni diverse. Un aspetto che consideriamo molto interessante è che Edda Vidiz non ha fatto un semplice lavoro di traduzione, bensì un’operazione culturale, perché nella trasposizione, grazie a una ricerca storica accurata, ha tenuto conto delle differenze tra i dialetti parlati dai vari personaggi, istriano, triestino, austro-triestino e triestino popolare».
«In scena – continua il regista – si muovono ben 15 personaggi, e alcuni attori sono impegnati in doppi ruoli. Anche per la caratterizzazione, oltre che per il tipo di situazioni, questa briosa commedia strizza l’occhio al teatro dell’assurdo”.
“La musina” sarà in scena sino al 31 gennaio, il venerdì e il sabato alle 20.30 e la domenica alle 16.30. Info sul cartellone sul sito www.teatroarmonia.it.
Annalisa Perini
