Finalmente qualcosa si sta muovendo per rimuovere o meglio superare l’ultimo collo di bottiglia nel collegamento stradale tra Trieste e l’Istria, quello che d’estate provoca incolonnamenti chilometrici e snervanti attese sotto il sole al confine sloveno-croato.
Uscendo dall’autostrada a Capodistria ci si imbatte nel budello di 17 chilometri fino ai valichi di Castelvenere e Plovania per poi ritornare sull’autostrada, in questo caso l’Ipsilon istriana. Ebbene entro il 2015 il tratto in questione dovrebbe diventare autostrade a 4 e 6 corsie.
Un tanto è emerso all’incontro nel capoluogo regionale convocato dal presidente della Regione istriana Valter Flego, tra i ministri dei Trasporti e comunicazione di Croazia e Slovenia rispettivamente Siniša Hajdas-Doncic e Samo Omerzel, c’era anche il ministro del Turismo croato Darko Lorencin.
Omerzel ha annunciato che il progetto è nella fase di pianificazione ambientale e che in ogni caso verrà ultimato in tempi relativamente brevi. Per i triestini il viaggio in Istria diventerà una pacchia. Già ora, con la costruzione della Ipsilon autostradale, sono stati notevolmente accorciati i tempi di percorrenza. Per percorrere l’arteria dal casello di entrata a Umago a quello di uscita a Pola, ci vogliono non più di 50 minuti rispettando il limite di velocità di 110 chilometri orari.
Con il nuovo tratto autostradale da Trieste al Dragogna si impiegheranno 20–30 minuti. In contemporanea si procederà anche al raddoppio di corsie da Maribor in direzione del valico di Macelj che poi porta a Zagabria. Come sottolineato dal ministro del Turismo croato Darko Lorencin, attraverso i due segmenti citati, nel Paese arriva il 95% dei villeggianti motorizzati e da qui la necessità di rimboccarsi le maniche.
All’incontro a Pisino indubbiamente è stata inaugurata una nuova stagione nei rapporti tra Lubiana e Zagabria finora gravati da vertenze, ripicche e anche dispetti (leggi veti) incrociati. Siamo una generazione di ministri giovani è stato detto, che guardiamo avanti senza ipoteche del passato nel rispetto reciproco e soprattutto con tanta sincera volontà di migliorare le comunicazioni a ogni livello.
In agenda anche il trasporto ferroviario in Istria diventato un binario quasi morto dopo la dissoluzione dell’ex Jugoslavia e che ora con l’entrata della Croazia nell’Unione europea può venir rilanciato. Sarà interessante vedere se Zagabria insisterà per la costruzione del tunnel ferroviario sotto il Monte Maggiore per il collegamento dell’Istria con il resto del Paese o se si opterà per la soluzione meno costosa, ossia il passaggio attraverso il territorio sloveno come avveniva un tempo.
Se ne parlerà al prossimo incontro interministeriale programmato tra un mese in Slovenia.
p.r. / www.ilpiccolo.it 7 settembre 2013