Croazia. Dopo che, paragonando il deputato italiano Furio Radin al dittatore Benito Mussolini, ha scatenato aspre reazioni negli ambienti della Comunità nazionale italiana, l’ex dietino Damir Kajin aspirante presidente della Regione Istria, si è reso protagonista di un’analoga infelice dichiarazione, questa volta a danno della minoranza serba.
Alla presentazione di quella che definisce coalizione pan-istriana, cui ha aderito il Partito democratico dei Serbi ha dichiarato di voler rappresentare tutti i serbi onesti e dignitosi, ma non le anime vendute e coloro che guardano solo al proprio interesse. Le sue parole non sono state certamente gradite dal consigliere regionale Marin Grgeta, tesserato della Dieta democratica istriana che sul tema ha convocato una conferenza stampa.
Quella di Kajin ha detto, è una retorica sciovinista che mira a colpire i valori fondamentali dell’Istria che sono la tolleranza, la convivenza, il plurilinguismo e la multietnicità. Valori ha aggiunto, per i quali abbiamo la massima cura e rispetto. Nessuno in Istria negli ultimi 20 anni, cosi ancora Grgeta, ha rilasciato dichiarazioni cosi pesanti come Kajin e i suoi amici negli ultimi 20 giorni. I serbi che non vogliono salire sul carro di Kajin ha detto ancora il consigliere, vengono definiti disonesti e senza dignità.
Sicuramente le dichiarazioni di Kajin sulle comunità nazionali ha quindi continuato Grgeta, tendono a provocare turbamenti e ansia nelle loro fila che la Dieta democratica istriana non permetterà. «Ci siamo battuti con successo per la convivenza e l’equità in situazioni molto più difficili – ha detto ancora – e lo faremo anche adesso». Grgeta ha quindi definito scandalose anche le dichiarazioni di Kajin secondo cui le aree boschive dovrebbero appartenere allo Stato e non all’autogoverno locale.
(fonte “Il Piccolo” 5 febbraio 2013)