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Di Biagio: Spalato, è deleterio chiudere il Consolato – 13set13

Il senatore Aldo Di Biagio ha rivolto al ministero degli Affari Esteri italiano un’interrogazione a risposta orale in merito alle criticità legate alla riorganizzazione della rete diplomatico-consolare del MAE. Nell’interrogazione Aldo Di Biagio rileva che “sarebbe stato opportuno da parte dell’Amministrazione analizzare i vari aspetti, segnatamente negativi, che deriverebbero dalla chiusura di alcune sedi, esaminando il rapporto tra costi e benefici del mantenimento rispetto alla chiusura e valutando, case by case, le criticità che la chiusura potrebbe comportare in termini di resa dei servizi consolari, sotto il profilo economico, sociale e commerciale e della qualità della promozione e della valorizzazione dell’italianità sul territorio di riferimento”.

Nel caso ad esempio del Consolato di Spalato, unica sede consolare della Dalmazia – sottolinea il senatore Aldo Di Biagio – “appare opportuno evidenziare che la sede dista circa 400 km dalla sede ricevente di Fiume. Rappresenta un riferimento anche per tutte le numerose isole presenti lungo la costa dalmata, dove si registra un picco di attività durante i mesi estivi nei quali vi è un turismo massiccio di nostri connazionali. Attualmente le spese di funzionamento ed i relativi canoni risultano essere alquanto irrisori: si ricorda che l’affitto dei locali ammonta a circa 20.000 euro all’anno.

Piuttosto che procedere con una chiusura, con gli ovvi e deleteri riflessi che questa comporterebbe, sarebbe stato auspicabile ragionare su un eventuale declassamento della sede ad Agenzia Consolare con un conseguente ridimensionamento dell’organico”. In altre parole, per i connazionali dalmati ci sarebbe comunque una sede di riferimento.

Pur non volendo in alcun modo “trascurare le criticità afferenti alle altre sedi consolari oggetto del piano di riorganizzazione del MAE”, il senatore Aldo Di Biagio evidenzia di aver “inteso focalizzare l’attenzione su alcune sedi al fine si segnalare in maniera chiara il portato in termini di qualità e quantità dei servizi e la natura degli interlocutori delle singole sedi, sottolineando l’evidente danno che la chiusura, in assenza di una ragionata alternativa, potrebbe recare”.

(fonte “la Voce del Popolo” 12 settembre 2013)

 

 

 

Una veduta di Spalato (foto www.magazine.snav.it)

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