«Denunciamo l’aggravarsi dell’incessante clima che persiste riguardo i danneggiamenti e i furti ai Monumenti nazionali nella provincia di Trieste». Lo afferma Daniele Mosetti, presidente provinciale Comitato 10 Febbraio. Dal monumento nazionale della Foiba di Basovizza è stata asportata l’altra notte la lampada votiva collocata sul cippo di Tristano Alberti che riproduce lo spaccato della Foiba. La Lega nazionale ha prontamente denunciato il furto ai carabinieri come pure il secondo vilipendio nell’arco di poche ore al Monumento nazionale dei Martiri delle Foibe a Monrupino.
«A distanza di poche ore dall’esser ripulita dalle scritte rosse in sloveno trovate il 15 agosto – sottolinea Mosetti – viene nuovamente imbrattata, completamente, di nero e con esplicita sigla di ben noto apparato repressivo titino, evidentemente ancora esistente. Il grave gesto pone nuove riflessioni, sull’odio ancora vivo verso l’italianità di questa terra martire, nella frustrazione di non esser riusciti a occupare Trieste per più di quaranta giorni e nell’agonia di non poter veder sventolare la bandiera slava sui palazzi della nostra città».
Su queste vicende interviene anche il consigliere regionale del Pdl Roberto Dubs: «Siamo nel 2012, ma qualcuno evidentemente è ancora rimasto fermo al 1945. Questi tristi personaggi che invece di andare al mare imbrattano i monumenti ai caduti, mi fanno venire in mente le storie di quei soldati dell’impero del Sol Levante i quali, abbandonati su qualche isolotto del pacifico e vivendo senza alcun contatto con la realtà, hanno continuato a combattere nemici inesistenti di una guerra ormai conclusa, anche fino agli anni Sessanta».
(fonte “Il Piccolo” 21 agosto 2012)