Il 9 giugno 2003, all’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, pochi passi dal Quartiere Giuliano-Dalmata, si spegneva Padre Flaminio Rocchi, l’Apostolo degli Esuli istriani, fiumani e dalmati.
Nel decennale della morte, è stata allestita una mostra rievocativa dalla famiglia Rocchi presso la chiesa dei Ss. Quaranta in Trastevere a Roma, dove Padre Flaminio visse per oltre quarant’anni. Nello stesso luogo una Messa ha ricordato il 9 giugno il frate degli Esuli, con una grande e commossa partecipazione di fedeli, amici, conoscenti e parenti. Tra gli altri era presente anche Maria Pia Sirola, per molti anni segretaria negli uffici dell’ANVGD e braccio operativo di Padre Flaminio, il fratello Giuseppe, la cognata Silvana, i nipoti Domenico, Antonio, Silvana, Fulvia, Matteo e Fabio, le pronipoti Elena, Cristina e Tiziana.
La comunità spagnola francescana dei Ss. Quaranta ha ricordato con grande enfasi la figura di Padre Rocchi, riconoscendone con deferenza i grandi meriti umani, morali e religiosi. Non sono mancati momenti di grande e comune commozione quando sono stati ripercorsi alcuni degli attimi di vita dal frate.
Nelle stesse ore, per inziativa del Comitato ANVGD di Livorno, un’altra Messa in suffragio di Padre Rocchi veniva celebrata nella cappella dell’Accademia navale di Livorno.
L’ultimo appuntamento in ricordo dell’Apostolo degli Esuli è fissato per il 3 luglio, giorno del centenario della nascita. Alle ore 19 si celeberà una Messa in San Marco al Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma, mentre per tutta la giornata nella stessa chiesa sarà possibile visitare l’esposizione commemorativa predisposta dalla famgilia Rocchi.
Un momento della affollata celebrazione eucaristica nella chiesa dei Ss. Quaranta di Roma.
Sotto alcune immagine della esposizione allestita nella cappella di Sant’Antonio