LUBIANA Sembrava un’apertura, quella di Lubiana. Ieri è arrivata la doccia fredda. Dagli accordi di Osimo non deriva per la Slovenia alcun obbligo di abolire i pedaggi o le "vignette" per la circolazione sulle strade a ridosso del confine.
È questa la posizione del Ministero dei trasporti sloveno ed è questa la risposta definitiva che sarà inviata alla presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, la quale, partendo dal fatto che la circolazione sulla grande viabilità triestina è gratuita per tutti fino al Lisert, si era rivolta a Lubiana chiedendo «analoghe agevolazioni» per gli abitanti della Provincia di Trieste che circolano sulle autostrade e le strade a scorrimento veloce in Slovenia, a ridosso del confine.
Ma c’è stato il dietrofront. Il Ministero dei Trasporti di Lubiana si è pronunciato sull’argomento dopo che la stampa slovena aveva chiesto spiegazioni dell’articolo apparso mercoledì sul Piccolo, e nel quale si ipotizzavano appunto «aperture di Lubiana» sui bollini autostradali. Se il sottosegretario Jakomin, come abbiamo riportato nei nostri servizi, in risposta all'iniziativa della Bassa Poropat in un primo momento aveva spiegato che «il Ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, sta attualmente valutando la possibilità menzionata nella Sua nota, al fine di garantire anche alla popolazione residente nella Provincia di Trieste il transito gratuito sul determinato territorio della Repubblica di Slovenia secondo i principi di reciprocità», ora – evidentemente – questa valutazione è stata completata, ma senza il risultato che la presidente della Provincia sperava di ottenere.
Dal Ministero dei Trasporti sloveno hanno comunicato di aver contattato per le necessarie verifiche il Ministero Esteri, che a sua volta non avrebbe riscontrato nel testo degli Accordi di Osimo alcun obbligo di non introdurre pedaggi (e per analogia ”vignette”) sulle strade nelle aree di confine. Ora, si aspetta anche la comunicazione ufficiale del dicastero Esteri: subito dopo, il Ministero dei Trasporti invierà la sua risposta definitiva alla presidente della Provincia di Trieste.
Le "vignette" slovene, ricordiamo, sono oggetto di un procedimento di infrazione da parte della Commissione europea nei confronti di Lubiana. In un primo momento, erano considerate discriminanti nei confronti dei cittadini stranieri perché costringevano anche i turisti in transito ad acquistare perlomeno il bollino semestrale. Dal luglio di quest'anno, è cambiata la loro durata, ma sono considerate eccessivamente care: quelle settimanali costano 15, le mensili 30, le annuali 95 euro. Solo con le multe per i trasgressori, la Società autostrade slovene (Dars), ha raccolto finora non meno di 8 milioni di euro.