Nuovo importante evento realizzato nell’ambito del protocollo sottoscritto tra la Regione Veneto e la Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati: si è svolta ieri a Buie la prima giornata della seconda edizione del seminario di studio “Le due rive: Venezia – Istria Fiume Dalmazia”.
La delegazione veneta, composta da circa 50 partecipanti tra docenti, dirigenti dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e rappresentanti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia che hanno curato i dettagli del viaggio, ha svolto un’esperienza immersiva non solo nell’ambito seminariale svoltosi presso la rinnovata sede della Scuola Media Superiore Italiana “Leonardo da Vinci”, ma anche in tutta l’area circostante.
A partire dalla Casa dei Castelli a Momiano, polo museale multimediale che proietta il visitatore nello spazio e nel tempo in un itinerario tra castelli e cittadine fortificate dell’Istria davvero suggestivo. È seguita la visita presso la locale Comunità degli Italiani, i cui vertici (la Presidente Arijana Brajko Gall e la sua vice Elda Sinković) hanno risposto un po’ in italiano un po’ in istroveneto alle domande dei docenti curiosi di conoscere la realtà associativa dei nostri connazionali in Istria. Il tutto ai piedi del campanile su cui un leone di San Marco ricorda la comune appartenenza plurisecolare alla Serenissima Repubblica di Venezia.
Giunti quindi in quella che è stata definita “la sentinella dell’Istria” è stato il Preside della Da Vinci Franko Gergorić a fare da Cicerone agli ospiti nel centro di Buie, in una breve visita che si è conclusa davanti alla Chiesa di San Servolo con il suo svettante campanile, ancora una volta marcato dal leone marciano. Leone marciano che campeggia pure sulla facciata della limitrofa vecchia scuola elementare e media, realizzata quando la battaglia per la difesa e la salvaguardia della propria lingua costituiva una priorità per gli italiani ancora sudditi dell’Impero austro-ungarico.
Dopo il pranzo alla Scuola Elementare con lingua d’insegnamento italiana “Edmondo De Amicis” si sono finalmente aperti i lavori con il benvenuto istituzionale del Professor Gergorić, il quale ha ribadito le radici comuni che legano Veneto ed Istria. Stefano Antonini (vicepresidente dell’ANVGD Venezia) ha ricordato la genesi del progetto “Le due rive”, ripartito con rinnovato vigore dopo la sosta imposta dal Covid, un progetto che l’Unione Italiana condivide e sostiene con entusiasmo, come ha dichiarato Patrizia Pitacco (referente per le Istituzioni prescolari, scolastiche ed universitarie della Giunta Esecutiva dell’UI), mentre la dirigente dell’USR del Veneto Elisa Bello ha sottolineato che questa due giorni fornirà non solo formazione ma anche scambio di modalità di progettazione didattica.
Il Presidente nazionale dell’ANVGD Renzo Codarin ha ricordato come questo evento rientra nella logica di collaborazione sottoscritta nell’accordo tra FederEsuli ed Unione Italiana siglato nell’estate 2021 ed ha salutato con favore la maturità e l’attenzione con cui, grazie anche al lavoro dei docenti, gli studenti si stanno interessando alla storia delle foibe e dell’esodo. A rimarcare la collaborazione tra esuli e comunità italiana autoctona in Istria ci ha pensato Franco Biloslavo, Presidente dell’associazione degli esuli da Piemonte d’Istria, una località che l’esodo ha svuotato ma che ora sta rivivendo grazie a progetti condivisi, come la realizzazione dello spettacolo “Tornar” basato su testimonianze di esuli piemontesi e portato lì in scena da Simone Cristicchi nell’estate 2014.
Italia Giacca, coordinatrice ANVGD per il Veneto, è esule da Stridone, ma ha ricordato che «anche chi è rimasto ha sofferto», dando poi lettura del messaggio di saluto inviato dall’Assessore del Veneto all’Istruzione, Formazione e Lavoro Elena Donazzan, la quale è sempre stata sensibile alla storia della frontiera adriatica e non ha mai fatto mancare il supporto della Regione a iniziative come questa. Soddisfazione per come si sta svolgendo questa iniziativa è stata quindi espressa da Alessandro Cuk, Presidente dell’ANVGD Venezia.
A beneficio dei colleghi veneti la professoressa Pitacco ha quindi illustrato come si articola il sistema scolastico in lingua italiana e le garanzie costituzionali di cui gode in Croazia, dopodiché sono iniziati i laboratori didattici che hanno visto all’opera gruppi di lavoro misti tra docenti veneti ed istriani finalizzati al confronto di esperienze ed alla progettazione di percorsi didattici comuni.
Dopo un’intensa ora di confronto, reciproca conoscenza e presentazione di progetti didattici di possibile comune interesse, i responsabili di ciascun gruppo hanno esposto con soddisfazione i risultati conseguiti nei quattro settori: valorizzazione della lingua veneta e istroveneta nelle sue espressioni creative nel teatro, nella musica e nella poesia; ricerca storica, patrimonio storico-artistico ed enogastronomico; leggende e misteri del proprio territorio; personaggi celebri, grandi eventi, rievocazioni storiche.
Sono state quindi effettuate ancora due rapide visite: alla Comunità degli Italiani di Buie assieme alla Presidente Lena Korenika ed alla CI di Castelvenere, ove la Presidente Tamara Tomasich aveva predisposto una breve ma apprezzatissima esibizione del coro Klapa Castrum Veneris: dirigenti ed iscritti volevano incontrare i graditi ospiti e far loro conoscere le proprie attività finalizzate alla salvaguardia delle tradizioni, della lingua e della cultura italiana in Istria. Finalità che il seminario “Le due rive: Venezia – Istria Fiume Dalmazia” condivide e contribuisce a conseguire.
Lorenzo Salimbeni