POLA Il noto miliardario americano Donald Trump ha buttato l'occhio sulle Isole Brioni e sembra seriamente intenzionato a investire nell'ambizioso progetto "Brioni Riviera" che dovrebbe trasformare l'arcipelago in una delle destinazioni turistiche più prestigiose del Mediterraneo. Trump ancora non si è fatto vedere da queste parti, però ha mandato in avanscoperta alcuni suoi stretti collaboratori e amici. Del loro sbarco a Brioni lo scorso fine settimana, la stampa croata scrive in lungo e in largo. A far loro da guida è stato Ratomir Ivicic, direttore della società Brioni Riviera, incaricata di far decollare il progetto ormai da troppi anni fermo nel cassetto. I collaboratori di Trump erano entusiasti di quanto visto a Brioni e nelle altre località che rientrano nel progetto, ha dichiarato Ivicic, dicendosi convinto che tanto interesse alla fine sortirà qualche importante risultato concreto. Lasciate le Brioni, gli ospiti sono volati a Zagabria per un incontro con il vice premier Domagoj Ivan Milosevic con delega per gli investimenti.
Se Trump sia veramente interessato all'investimento lo vedremo già entro maggio, quando sarà bandito il secondo concorso internazionale per il finanziamento dei progetti inclusi nel "Brioni Riviera". A questo punto però spunta un ostacolo che potrebbe sicuramente raffreddare certi entusiasmi, un ostacolo che si potrebbe definire di matrice balcanica. Spieghiamo: il Ministero della difesa croato intende far parzialmente marcia indietro a proposito della cessione all'autorità civile di Pola, della penisola di Musil. Un tempo questa era roccaforte dell'Armata jugoslava, usata in seguito dall'Esercito croato per l'addestramento dei fanti di mare. Poi di recente, nel processo di smilitarizzazione dell'Istria, Musil è stata ceduta al Comune di Pola che ora ha ricevuto da Zagabria una lettera nella quale si precisa che una parte della penisola tornerà sotto l'esercito. E proprio Musil doveva essere uno dei pilastri del "Brioni Riviera". Ora si attendono gli sviluppi. A proposito del progetto lanciato 10 anni fa dal Presidente della Regione Ivan Jakovcic, non vanno dimenticate le forti contestazioni da parte dell'opposizione politica istriana che parla di svendita degli immobili al capitale e da parte delle autonomie locali, che rivendicano un ruolo più coinvolgente e non di semplici spettatori. Il valore degli investimenti viene stimato sui 900 milioni di euro mentre i posti di lavoro che verranno aperti saranno poco meno di 4.000. Intanto in mancanza di entrate proprie, lo stipendio del direttore della "Brioni Riviera" Ratomir Ivicic di circa 2.200 euro, continua a pesare sul bilancio dello stato e della regione.
p.r.