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Dopo Corgnale, sfuma l’accordo a Capodistria (Il Piccolo 23 apr)

Nessuna intesa tra l’Unione degli istriani e l’Iniziativa civile della Primorska dopo i fatti di Corgnale. A Capodistria oltre due ore di discussione per nulla. Proprio a due mesi dal 28 febbraio scorso quando, una manifestazione autorizzata degli esuli alla foiba di Golobivnica, interrotta da numerosi dissidenti. L’incontro doveva servire per discutere della questione in modo che episodi simili non si ripetano, ma il presidente dell’Unione degli istriani Massimiliano Lacota, affiancato dal vice Enrico Neami, da Piero De Bello direttore dell’Irci e dallo storico Roberto Spazzali a un certo punto ha lasciato il tavolo. «Sono mancati i presupposti per proseguire il dialogo – dice Lacota – in quanto non sono state accolte le due nostre principali richieste: la ritrattazione di quanto scritto dall’Iniziativa Civile al presidente Napolitano, ovvero che l’Unione degli istriani è un’organizzanzione di noeofascisti, secondariamente ci aspettavamo che definissero vergognosa l’accoglienza fatta a Golobivnica».

Pronta la replica: «Quanto accaduto – dice Marko Bidovec dell’Iniziativa Civile – dimostra che l’Unione rappresenta l’ala più a destra della politica italiana, anche se noi non lo avevamo assolutamente scritto a Napolitano. Sulla contromanifestazione noi abbiamo solo accolto l’invito degli abitanti del posto che ci avevano chiamati perché preoccupati dell’esito della manifestazione, a nostro parere provocatoria». Il 23 maggio si replica. (s.s.)

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