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E le foibe a Udine si chiamano Basovizza (Il Piccolo 08 mar)

di SILVIO MARANZANA

«A essere buoni la definirei una scelta originale, a pensare male direi che il tasso alcolico tra i componenti di quella seduta doveva essere piuttosto elevato». Così l’avvocato Paolo Sardos Albertini, presidente del Comitato per i martiri delle Foibe, ha definito la decisione presa dalla Commissione toponomastica del Comune di Udine di bocciare la proposta di intitolare un’area verde tra le vie Manzini e Parini alle ”Vittime delle Foibe”, scegliendo invece l’intitolazione ”Area Basovizza” con sotto la dicitura ”Luogo simbolo a ricordo delle vittime delle Foibe”.

La decisione della Commissione toponomastica è stata un fatto inatteso per la stessa amministrazione friulana di centrosinistra che si aspettava appunto che l’area venisse esplicitamente intitolata alla Vittime delle Foibe come del resto era stato proposto dallo stesso presidente della Commissione, Franco Della Rossa. Ma tre dei cinque commissari: Gianfranco Ellero, Alberto Buvoli e Donato Toffoli hanno votato contro. A favore solo lo stesso Della Rossa e Giovanni Frau. Buvoli, direttore dell’Istituto friulano per la storia del movimento di Liberazione, ha dichiarato al Messaggero Veneto: «Si fa un uso improprio degli infoibati perché nelle foibe sono stati gettati soprattutto sloveni. Gli italiani sono stati deportati nei campi di concentramento. Se oggi si trasforma la Giornata del ricordo in un modo per riabilitare il fascismo, dal punto di vista storico non va bene. Come non va bene confondere la Resistenza italiana con le foibe, oppure foibe con esodo: sono due cose diverse».

«Cose che fa male sentire – replica Sardos Albertini – oltretutto in un momento in cui la percezione di queste tragedie si sta finalmente diffondendo in tutta l’Italia». Accanto alla Foiba di Basovizza, Trieste ha realizzato il Centro di documentazione che è stato anche inserito nel circuito dei Musei civici. «L’anno scorso – riferisce Sardos Albertini – i visitatori a Basovizza sono stati oltre 60 mila, ma il dato che maggiormente conforta è che la metà di questi sono stati giovani. Un paio di settimane fa quando sulla Foiba è arrivato il sindaco di Roma Gianni Alemanno con sei pullman di ragazzi della capitale, se ne stava appena andando una maxiscolaresca giunta da Milano che a propria volta riempiva tre pullman».

A dimostrazione dell’interesse per queste vicende storiche c’è anche il fatto che sono ormai decine le città che alle Vittime delle Foibe hanno dedicato una strada. A Trieste c’è solo una piccola via con il monumento al Parco della Rimembranza. «In città nulla nonostante varie proposte – conclude Sardos Albertini – da ultimo si era pensato a una via di Roiano, ma forse dava fastidio a qualcuno. Non vorrei ora che qualcuno, sulla scorta di quanto accaduto a Udine, proponesse di fare a Roiano una via Basovizza».

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