È partita a Lubiana l’iniziativa “Oriente e Occidente – La frontiera tra cinema e storia” nella quale è partner anche l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Il confine è stato da sempre un elemento di divisione, ma anche uno snodo di passaggio e un elemento di scambio e di confronto. Questo progetto pluriennale si è posto l’obiettivo di analizzare come è stata la situazione sul confine italo-sloveno, prendendo in riferimento due date: il 1945 la fine della Seconda guerra mondiale e il 1954 quando con il Memorandum di Londra si sono decisi i confini in quella parte di territorio con il ritorno di Trieste all’Italia e il passaggio di un’altra parte dell’Istria alla Jugoslavia che precedentemente era stata ceduta in gran parte, insieme a Fiume e a Zara, sempre alla Jugoslavia, in seguito al Trattato di Parigi del 1947. Ma la terza data del progetto è quella del 2025 quando Nova Gorica e Gorizia insieme saranno capitali della cultura europea in una prospettiva di unità d’intenti e di piena collaborazione.
Ecco allora che il progetto intende valorizzare il patrimonio audiovisivo comune con un convegno e delle proiezioni. In questa prima parte del programma Lubiana ha ospitato incontri e presentato film, tra i quali spiccano i due classici italiani per antonomasia sul tema del confine orientale: “La città dolente” di Mario Bonnard e “Cuori senza frontiere” di Luigi Zampa. Sono stati proiettati (come tutta l’iniziativa) alla Cineteca di Lubiana e “La città dolente” (presentato in originale con sottotitolati in sloveno fatti per l’occasione) ha avuto l’introduzione del critico cinematografico, e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Alessandro Cuk che ha messo in evidenza l’importanza di quest’opera sceneggiata anche da Federico Fellini. Si tratta, a tutt’oggi, dell’unico film che parla dell’esodo giuliano dalmata (in maniera specifica da Pola) e riesce ad essere credibile anche se girato nel 1948. Un’opera che vista con gli occhi di oggi è un grande affresco del dramma del popolo giuliano dalmata. L’iniziativa proseguirà poi a Gorizia, Nova Gorica e Trieste.