La sua prima creazione risale a quando, da bambina, realizzò per la sua bambola un abito da sposa sacrificando le calze in seta della sorella maggiore. Un talento innato quello di Erminia Dionis Bernobi che martedì scorso, nella sala Luttazzi del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, visibilmente emozionata, è stata la protagonista indiscussa della sfilata dedicata ai settant’anni della sua attività sartoriale. Si tratta della sua centesima sfilata: «L’emozione è grande – ha raccontato ai microfoni di Triestenews pochi istanti prima dell’inizio – ho voluto fare questa sfilata entro l’anno perché io ormai ho l’età che ho e gli anni passano e mi sento davvero gratificata».
Nata a Visinada nel 1931, Erminia fuggì dall’Istria occupata dalle milizie comuniste jugoslave dopo aver reagito di fronte ad un miliziano comunista che aveva augurato a tutti gli italiani di finire infoibati come Norma Cossetto, martire delle foibe e imparentata con Erminia. La fuga immediata per evitare vendette, l’arrivo a Trieste da sola, gli anni come apolide e finalmente l’inizio di una nuova vita, anche attraverso l’affermazione e la gratificazione professionale. La sua storia è contenuta nel libro a cura di Rossana Mondoni Una vita appesa a un filo. Il “Giorno del Ricordo” e la storia di Erminia (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Trieste 2023).
Il resoconto della sfilata numero 100 del Cavalier Dionis Bernobi è sulla testata online Triestenews:
https://www.triesteallnews.it/2024/12/trieste-erminia-dionis-bernobi-centesima-sfilata-magazzino-26/