Non si è trattato solamente della presentazione di una biografia: incontrare il folto pubblico accorso sabato scorso alla Sala Bazlen a Trieste per assistere alla presentazione di “Una vita appesa a un filo. Il Giorno del Ricordo e la storia di Erminia” è stata una lezione di storia del confine orientale italiano in cui la vita di Erminia Dionis Bernobi è stata testimone di foibe ed esodo.
Le foibe, in cui è stata inghiottita assieme a migliaia di altre vite anche la sua amica d’infanzia Norma Cossetto. Foibe in cui Erminia stessa avrebbe potuto finire dopo aver pubblicamente fronteggiato un partigiano che aveva dichiarato di aver contribuito alla cruenta fine della laureanda istriana dell’Università di Padova.
L’esodo, che coinvolse Erminia giovanissima in fuga solitaria attraverso l’Istria fino a giungere a Trieste. Esodo fatto di tante storie di riscatto, di rivincita, di onestà e di inizio di una nuova vita coronata dal successo nell’ambito professionale. E nel campo della sartoria, dopo aver fatto tanta gavetta, Erminia Dionis ha ottenuto grandi soddisfazioni.
La protagonista dell’incontro promosso dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia in coorganizzazione con il Comune di Trieste, la Lega Nazionale e l’Associazione delle Comunità Istriane, ha quindi potuto raccontare più diffusamente la sua vita di esule istriana in una pubblicazione realizzata dall’ANVGD, grazie alla collaborazione con Rossana Mondoni (Istituto Studi Politici Galli). Quest’ultima ha integrato la parte biografica con schede di approfondimento interessanti pure dal punto di vista didattico e raccogliendo interviste e testimonianze di persone che hanno conosciuto Erminia o che hanno lavorato insieme a lei. Sono giunti perfino da Milano rappresentanti del mondo della sartoria e della moda per ribadire la propria stima nei confronti di una donna che è stata grande imprenditrice, attiva nel volontariato e punto di riferimento in ambito famigliare.
In tanti sono venuti all’incontro di sabato scorso anche per raccontare aneddoti di vita vissuta assieme a Erminia, mettendo in luce altri aspetti del suo carattere e della sua professionalità. Dall’assidua frequentazione delle Comunità Istriane, acclarata dal Presidente emerito Lorenzo Rovis e da Don Davide Chersicla, nel cui percorso verso il sacerdozio Erminia è stata amica e sostegno, all’impegno sociale portato in evidenza dal consigliere regionale Carlo Grilli, che quando era assessore comunale alle politiche sociali l’ha aiutata a sviluppare un progetto di integrazione e formazione lavorativa per ragazze affette da sindrome di Down avviate al taglio e cucito. L’assessore regionale Fabio Scoccimarro («La vita di Erminia è un esempio non solo perché è una storia di successo, ma anche perché rappresenta un modello di come, pur partendo da un’esperienza terribile come quella dell’esodo, una ragazza ha trovato la forza e il carattere per ripartire trovando la strada del successo nel lavoro come nella vita»), il consigliere comunale Alberto Polacco, Fabio Tognoni ancora per la Comunità Istriane ed il Presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, il quale si è rallegrato per questa pubblicazione auspicando che emergano sempre di più le storie di esuli che hanno tenuto alto il nome delle proprie terre d’origine e dell’Italia nel mondo: tutti unanimi nel voler rendere omaggio ad una ancor lucida testimone di una pagina di storia italiana.
«Semplicità, laboriosità, onestà, fede, amore per la Patria e per la famiglia: Erminia Dionis Bernobi è la rappresentazione viva e ancora attiva di ciò che è il popolo istriano e di ciò per cui gli esuli istriani si sono fatti apprezzare ove hanno dovuto ricostruire la propria vita» ha concluso il Presidente dell’ANVGD Renzo Codarin.
Lorenzo Salimbeni