È stato un itinerario virtuale, a causa del maltempo. Nell’ambito delle attività didattiche di Storia per la classe 5^BU del Liceo delle Scienze Umane “C. Percoto” di Udine con la professoressa Paola Quargnolo il 31 marzo 2022 si è svolta una lezione in aula magna. Gabriella Zanocco, il Dirigente scolastico, volentieri ha approvato l’iniziativa di Trekking urbano sui luoghi della Grande Guerra e degli irredentisti.
Il professor Elio Varutti, storico e membro del direttivo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) di Udine, ha illustrato con diapositive le vie della città e le tracce storiche del Primo conflitto mondiale, incluso il fenomeno dell’irredentismo. Non è la prima volta che il Comitato provinciale di Udine dell’ANVGD viene coinvolto in interventi didattici educativi per la formazione culturale e civica degli studenti in dimensione europea, per una cultura del dialogo e della pace.
Proprio dell’irredentismo e dei successivi fatti storici del Novecento si interessa tale sodalizio, come ha detto in varie occasioni Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine: “Vorrei dire che lo scopo precipuo della nostra associazione è, principalmente, di diffondere il ricordo dell’esodo giuliano dalmata sottolineando che, per statuto siamo apartitici, inoltre la nostra associazione che, a livello nazionale è sorta nel 1948, ha aiutato i profughi e oggi si occupa soprattutto di ricordare i fatti complessi che accaddero al confine orientale, perché non si può lasciare nell’oblio la sofferenza di così tante persone”.
Ecco qui di seguito tappe principali della camminata virtuale alla scoperta di: Udine capitale della guerra con gli studenti della classe 5^ BU (foto di copertina).
- Dal Liceo Percoto verso via Gemona: Palazzo Toppo Wassermann. Uno degli ospedali militari e da campo di Udine. La città diventa grande ospedale per ospitare malati e feriti della guerra in 12 edifici. Lo scoppio della guerra trova la Croce Rossa organizzata e preparata e a Udine era già stato indetto un Corso per ottenere il diploma di Infermiera volontaria nel 1914-15 al quale si erano iscritte ben 317 signore udinesi.
- Via Gemona. Caserma Comando dei Regi Carabinieri (oggi Educandato Uccellis). Polveriera di S. Osvaldo esplosa del 27 agosto 1917 (fuori itinerario). Palazzo Antonini Maseri, Banca d’Italia, del Palladio, 1556. Qui gli Austriaci stampano la carta moneta (corone venete) per i territori occupati dopo la rotta di Caporetto.
- Biblioteca “V. Joppi”, saccheggiata durante l’occupazione austro-tedesca, 1917-1918.
- Monte di Pietà, del 1496, dopo il 1917 è sede del Comando delle truppe tedesche. Cappella con affreschi del Quaglio del 1694.
- Loggia del Lionello, sede del Comune, incontri con delegazioni estere, come quella russa 1916. Piazza Libertà, Tempietto dei Caduti. Milite ignoto. Restaurato da Raimondo D’Aronco 1921 e da altri nel 2008. All’interno è collocata una statua rappresentante la Vittoria, opera dello scultore Aurelio Mistruzzi. L’elegante cancello in ferro battuto è di Alberto Calligaris.
- Via Manin (studio fotografico Rovere). Piazzetta Valentinis, Albergo San Marco, nel 1914 era rifugio di fuoriusciti giuliani volontari irredenti. Il grand’ufficiale Carlo Bonelli e il comandante Ugo Zilli li aiutavano a cambiare identità. Lapide in ricordo.
- Liceo classico “J. Stellini”, lapidi in atrio della scuola. Il Comando Supremo Militare Italiano era l’organo di vertice delle forze armate italiane, istituito il 24 maggio 1915 a Villa Volpe a Fagagna e poi nel Liceo classico “Stellini” di Udine. Sin dal 1915, nella Prima guerra mondiale, Pietro e Nicolò Luxardo, di Zara si schierano apertamente per l’annessione della Dalmazia all’Italia. Nicolò Luxardo De Franchi si arruola nella cavalleria italiana.
- Chiesa di S. Antonio, del 1354, sconsacrata e adibita a magazzino. Palazzo Patriarcato, del 1524, Uffici del Comando supremo, affreschi di Giovanni Battista Tiepolo del 1726.
- Palazzo Belgrado, residenza del generale Cadorna per 2 anni e mezzo. Giorgio Conighi, di Fiume si arruola negli alpini e riceve a Udine un encomio solenne (“Giornale di Udine” del 14 novembre 1915). Deve cambiare cognome in Giorgio Dilenardo, per sfuggire alla forca austriaca. Il fratello Cesare Conighi si arruola nella cavalleria italiana, cambiando nome in Cesare Nelli. La gendarmeria austro-ungarica si mobilita: «nell’ira furibonda che il giovane Cesare Conighi avesse potuto osare l’inosabile – come ha scritto E.R.P. – lo condannarono a morte in contumacia». La Commissione austro-ungarica che condannò a morte Cesare Battisti, ordinò che egli (Cesare Conighi) fosse impiccato in effigie vicino al grande martire del Castello del Buon Consiglio di Trento.
- Ex-Scuola di Baldasseria, Centro Socio Riabilitativo Educativo, via Piutti, residenza di Cadorna dall’estate 1917 prima della rotta di Caporetto, 24.10.1917. (fuori itinerario).
- Giardini Ricasoli, recintati e interdetti al pubblico per permettere a Cadorna di passeggiare e raggiungere in Castello senza essere visto o disturbato. Dopo l’unificazione del Friuli con l’Italia nel 1866 a Vittorio Emanuele II fu dedicato un monumento equestre inaugurato il 26 agosto 1883, posto sul terrapieno al centro della piazza Contarena, dove rimase fino al 1947, anno in cui fu trasferito presso i Giardini Ricasoli.
- Ex-Banca Cattolica Udinese, ora Procura della Repubblica, nel 1915 bombardata, incendio spento subito.
- Presso la Tipografia Doretti, via di Prampero. Qui Ungaretti fa stampare la raccolta ‘Il porto sepolto’, in 80 copie Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, il 24 dicembre 1916. “Mattino. M’illumino d’immenso”. E’ il 26 gennaio 1917 e il poeta-soldato Giuseppe Ungaretti a Santa Maria la Longa, compone il capolavoro precursore dell’ermetismo.
- Ex-bar Dorta Fantini, detto il Trincerone, luogo di incontro di alti ufficiali, Francesco Baracca, Gabriele D’Annunzio, Ugo Oietti, Massimo Bontempelli, Ardengo Soffici. L’edificio faceva da confine per dividersi la città per il bottino di guerra tra tedeschi e austriaci, che si portano via persino le campane delle chiese.
- Piazza G. Matteotti, piazza delle erbe, mercato. Nazario Sauro, nato a Capodistria, all’epoca territorio dell’Impero austro-ungarico, si arruolò durante la Prima guerra mondiale nella Regia Marina italiana raggiungendo il grado di tenente di vascello e fu catturato nel luglio 1916 durante una missione. Condannato da una corte imperiale austriaca per alto tradimento, venne giustiziato a Pola il 10 agosto dello stesso anno e per tale motivo insignito di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Fu tra le figure più importanti dell’irredentismo italiano e massimo rappresentante di quello istriano.
- Reparto fotografico dell’esercito, viale Palmanova, 60-64, Casa Anderloni (fuori itinerario).
- Osteria La Ghiacciaia (foto storica sotto), ritrovo degli irredentisti nella Grande guerra. Spionaggio con piccioni viaggiatori da parte del tenente Arbeno d’Attimis e tenente Max di Montegnacco 1917-1918, portati con idrovolante sulla costa di Porto Nogaro durante l’occupazione austro-tedesca.
Lapide dei fuoriusciti giuliani
Testo della lapide in piazzetta Valentinis: “Nei giorni dell’angoscia / i fuoriusciti della Venezia Giulia / stretti ai cuori fraterni / da questo asilo imploravano / la redenzione / se stessi e i figli offerendo / alla santa guerra / agosto 1914 ottobre 1917 / G. Valentinis”.
Cenni bibliografici e sitologici
- Una città dentro la guerra. Udine 1914 – 1918, mostra dal 3 novembre 2018 al 24 marzo 2019, a cura del Museo Etnografico del Friuli.
- Giuseppe Del Bianco, Il Friuli e la guerra, Udine, Istituto delle edizioni accademiche, vol. I, 1937.
- Alessandro Dudan, La Dalmazia nell’arte italiana venti secoli di civiltà, Trieste – Rovigno, Unione Italiana – Fiume, Università Popolare di Trieste, 1999.
- Folisi, Enrico, Udine: una città nella grande guerra, fotografie e documenti dell’anno dell’invasione austro-tedesca, Udine, Gaspari, 1998.
- Giancarlo Martina (coordinatore), Due passi per la capitale della guerra, Istituto “B. Stringher”, Udine, 2009-2015.
- E.R.P. [Elia Rossi Passavanti], “T. Colonnello Cesare Conighi”, «Notiziario della Cavalleria italiana, Associazione Nazionale», III, n. 12, Roma, dicembre 1957, pag. 4.
- E. Varutti, Baldasseria capitale della guerra, Udine 1917, on line dal 6 agosto 2016 su eliovarutti.blogspot.com
—
Itinerario a cura di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: professoressa Paola Quargnolo. Fotografie di E. Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: http://anvgdud.it/
Si ringraziano i professori del Laboratorio di Storia dell’Istituto “B. Stringher” di Udine, con particolare riferimento a Giancarlo Martina, per la collaborazione riservata alla struttura dell’itinerario storico e alla cura delle fonti bibliografiche.
Elio Varutti (a cura di)
Fonte: ANVGD Udine – 31/03/2022