Il presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipović, è tornato ad affrontare questioni legate alle minoranze nazionali e al modo nel quale le medesime sono rappresentate a livello politico. Lo ha fatto nel corso di un’ampia intervista rilasciata al quotidiano Slobodna Dalmacija e pubblicata sul numero di ieri del giornale spalatino.
Parlando dei meccanismi legati all’elezione al Sabor dei deputati delle minoranze nazionali, il capo dello Stato ha ribadito il parere che i tempi non sono ancora maturi in Croazia per modificare la legge elettorale che regola la materia. Il presidente si riferiva ai cambiamenti ipotizzati dal suo consigliere per gli affari di politica interna, il professor Siniša Tatalović, propenso a far eleggere in Parlamento i rappresentanti delle minoranze nazionali per il tramite delle liste elettorali presentate dai singoli partiti. “Il professor Tatalović, egli stesso appartenente a una minoranza nazionale, ha espresso un parere. La sua proposta è del tutto legittima, non un’eresia. Tuttavia, sono del parere che i tempi non siano ancora maturi per una riforma del genere e di conseguenza non ho intenzione di sostenerla”, ha detto Josipović. Il presidente ha spiegato che la divergenza d’opinione non comporterà nessuna conseguenza per il suo collaboratore. “Cosa me ne farei di consiglieri che la pensano esattamente come me?”, si è chiesto il Capo dello Stato.
Rimanendo in argomento, ha ricordato che il meccanismo elettorale che avrebbe dovuto, tra l’altro, riconoscere agli appartenenti alle minoranze nazionali il diritto al doppio voto, approvato dal Sabor, è stato poi bocciato dalla Corte costituzionale. Un modello elettorale approvato dal Parlamento anche grazie al sostegno di Milorad Pupovac, presidente del Consiglio nazionale serbo (SNV) e deputato della minoranza serba al Sabor, con la quale il presidente Josipović di recente ha polemizzato duramente. “Sono anni che Pupovac ricopre un ruolo importante nella promozione dei diritti delle minoranza nazionale serba in Croazia e in generale sulla scena politica nazionale, bisogna dargliene atto, nonostante le mie considerazioni sul suo conto e su quello dell’SNV”, ha concluso Josipović.
(fonte “la Voce del Popolo” 23 ottobre 2012)
