L’anno scorso fu la volta di Bernardo Gissi, per decenni dirigente dell’ANVGD e che nel 2004 mi aveva voluto nei ranghi dell’Associazione per riformarne la struttura organizzativa centrale. Oggi è il momento di Carmelo Testa, storico presidente del Comitato provinciale di Avellino dell’Associazione.
Con Carmelo vivevo un amore filiale. Ogni volta che telefonava nella Sede nazionale -e lo faceva spesso- non mancava di ricordare Padre Flaminio Rocchi che lo apostrofava divertito come “il badogliano”, aggiungendo ogni volta un aneddoto diverso della sua vita militare.
Ci eravamo pian piano affezionati e il nostro era diventato così un vero sentimento padre-figlio. Era sempre al mio fianco in ogni iniziativa e mi spronava ad andare avanti, senza curarmi di possibili detrattori. Non gli interessavano gli aspetti tecnici di ciò che si faceva, ma il sentimento che chiunque metteva nel proprio lavoro. Insomma, uno spirito paterno che solo ora riesco a capire quanto mi mancherà.
Diverse volte mi ero recato ad Avellino, non senza difficoltà e rinunce, per partecipare alle sue iniziative. Godeva del rispetto e dell’ammirazione di tutta la cittadinanza e delle istituzioni. Non guardava ai numeri, ai successi, alla visibilità, alla poltrona: era un “puro” e come tale guardava solo alla sostanza. E nella sostanza era un baluardo irrinunciabile per la nostra gente, pur in una piccola provincia del Sud dove la nostra Storia non avrebbe gran che motivo di suscitare particolare interesse.
Ma lui col cuore era ed è ancora a Pola. Lo spirito aperto e gioviale campano, da me ben conosciuto, era speculare alla possibilità di veder crescere in Irpinia quel seme della conoscenza di cui lui si sentiva assoluto responsabile. E alle responsabilità non si tirava di certo indietro, sentendosi ancora in divisa, prima di tutto sotto il Tricolore, poi nella sua Pola.
Credo ora potrà passeggiare serenamente sotto gli archi dell’Arena, col suo sguardo benevolo e compiaciuto, tornando con lo spirito alla sua gioventù e a quelle lotte per gli ideali che mai un giorno, fino all’ultimo, abbandonò.
Grazie Carmelo, grazie di tutto. Ora che non sei più qui posso darti quel “Tu” che, per rispetto della tua storia personale, non avevo mai avuto il coraggio di darti.
Fabio Rocchi, già segretario nazionale ANVGD