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Federazione: protesta ufficiale per i beni abbandonati

La Federazione delle Associazioni degli Esuli è intervenuta ufficialmente oggi con il Ministro dell’Economia Padoa Schioppa per protestare contro lo stop dei pagamenti degli indennizzi per i beni abbandonati nei territori ceduti, bloccati dopo la fine del mandato dei 30 dipendenti Inps che erano stati trasferiti temporaneamente al Ministero per velocizzare le pratiche. Al momento infatti restano inevase circa 1.500 domande delle 12.000 presentate in base alla Legge 137 del 2001.

Ecco il testo completo della protesta indirizzata al Ministro.

Egregio Signor Ministro,
gli Esuli giuliano-dalmati si sono visti espropriare dallo Stato italiano i loro beni al termine della seconda guerra mondiale affinché la nazione ottemperasse agli obblighi economici nei confronti della Jugoslavia. Da allora -e sono passati sessant’anni- attendono il pagamento degli espropri, finora avvenuto solo in misura parziale; loro, che sono gli unici italiani ad aver pagato con i loro beni le conseguenze di una guerra perduta.
La Legge 137/2001 ha stabilito un ulteriore acconto su questi indennizzi, il cui pagamento (non ancora completato) si è però praticamente interrotto il 31 maggio scorso quando è scaduto il mandato dei dipendenti Inps giunti al Ministero dell’Economia per velocizzare e terminare i pagamenti previsti dalla legge. Sono ancora migliaia i beneficiari che aspettano non una elargizione, ma quanto loro dovuto per le proprietà espropriate ben sessant’anni fa.
In un periodo nel quale le Associazioni degli Esuli discutono col Governo un nuovo provvedimento legislativo che eroghi il saldo definitivo di questi indennizzi, appare quantomeno contraddittorio e mortificante che la precedente legge non trovi applicazione. E ciò accade nel momento in cui moltissimi di questi Esuli ancora in vita vivono una veneranda età in attesa di ciò che spettava loro da giovani.
La civiltà e la dignità di questa gente non hanno mai portato in piazza la loro rabbia per un’attesa che sembra infinita, ma dato questo ulteriore intoppo non posso escludere che a breve siano organizzate manifestazioni di protesta a livello nazionale che porrebbero all’attenzione di tutta l’opinione pubblica un problema per il quale la Sua amministrazione verrebbe additata in maniera negativa.
Non volendo, quindi, assistere a questo deterioramento dei cordiali rapporti che le Associazioni degli Esuli hanno con il Governo, confido in un Suo rapido e deciso intervento affinché quanto previsto dalla Legge 137/2001 venga regolato nel più breve tempo possibile
.”

 

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