E’ per la quarta o quinta volta in quattro anni circa che mi devo sorbire le “ monade” di Predgrad Matveievic il quale si diletta o di persona, o scrivendo articoli che poi invia a convegni, ad affermare che i fascisti hanno inventato le foibe perché ancora negli anni venti cantavano la canzone dialettale : “ A Pola xe l’Arena , la foiba xe a Pisin”! Che i fascisti hanno buttato nelle foibe centinaia di antifascisti istriani negli anni 1941 – 42 ! Che esiste un testimone di tali atrocità e cita tale Camerini, triestino ebreo al lavoro coatto ad Albona.
Non serve che il Camerini stesso in un articolo sul Piccolo del 2005 smentisca il Matveievic. Infatti il nostro personaggio continua la sua opera come è avvenuto nell’ultima convegno sulle foibe tenutosi a Rovigo il 19 maggio dove faceva parte degli atti del convegno una sua relazione nella quale afferma per l’ennesima volta le stesse cose facendo il paio con quell’altro suo amico e traduttore,Giacomo Scotti, il quale nel suo libro “Dossier Foibe” cita un altro “ testimone attendibile” che afferma che i fascisti, nel 1939, tagliavano la lingua ai poveri vecchi croati che non volevano parlare l’italiano!
Ora va bene che siamo in democrazia e che tutti sono liberi di dire le “monade” che vogliono ma il grave è che queste “monade” vengono prese per buone e sul serio da professori ed alunni che partecipano a tali convegni ed ai quali sentire la parola dell’illustre scrittore e per di più professore all’Università La Sapienza di Roma è cosa molto ma molto gratificante.
Come mettere in dubbio la verità storica affermata con tanta sicurezza ?
Vi domando, ma è mai possibile che da parte della nostra organizzazione più prestigiosa non si possa arrestare questa continua e ossessionante ripetizione di falsità? Non c’è la possibilità di agire per vie legali perché qui ci troviamo di fronte ad una bugia veramente madornale ma contro la quale, in un convegno, noi esuli non abbiamo altra arma che la nostra parola contro la loro oppure fare, come ho fatto io a Rovigo probabilmente sbagliando, e cioè di andarmene sbattendo rumorosamente la porta. Ma sarebbe stata la quarta o quinta volta che avrei contestato per niente!
Quindi Vi prego veramente: fate qualcosa a livello nazionale perché, a forza di revisionismo storico galoppante e con gli anni che passano inesorabilmente, arriverà il momento che la giornata del ricordo sarà una occasione per ridere di noi! Diranno :” Poveretti! Parlano ancora di foibe, ma se non sono mai esistite!
Con i più cordiali saluti.
Bruno Carra
Castelfranco Veneto
Il problema dei negazionisti ci è ben noto ed è -per nostra fortuna- più limitato di quel che sembri. Tant'è che i negazionisti oggi in Italia sono costretti ad appoggiarsi a frange politiche estrem addirittura oltre Rifondazione Comunista, il che fa capire quanto siano messi all'angolo.
Non potendo impedire a chiunque di parlare, la nostra azione privilegia il contatto con le istituzioni locali che spesso per ignoranza invitano questi soggetti, convinti siano degli storici equilibrati.
Si tratta quindi di accreditare le nostre Associazioni come interlocutori privilegiati, cosicché sia la voce dei protagonisti di quei tragici eventi ad essere ascoltata, e non funanboliche interpretazioni a chiara caratterizzazione ideologica.