TRIESTE Iniziano oggi a Trieste le riprese di “Silent Wars”, un caso unico di lungometraggio a soggetto scaturito interamente da una produzione indipendente radicata nel territorio triestino e sloveno, pensato per le sale cinematografiche. Il film, diretto dal regista padovano Rodolfo Bisatti, racconta la guerra nei Balcani da un’angolatura nuova, quella di un professore che nel 1991 fonda in città un’associazione per aiutare i giovani profughi della ex Jugoslavia: molti anni dopo, e in seguito anche alla morte del figlio, verrà accusato di aver approfittato per trafficare esseri umani, e sarà costretto a difendersi.
“Silent Wars” è un film multiculturale a partire proprio dall’assetto produttivo, fondato sulla sinergia della casa di produzione Kineo Film Srl, nata a Trieste quattro anni fa, e dello Studio Arkadena di Lubiana, con il contributo del Fondo Regionale per l’Audiovisivo e della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste, che permetterà ad alcuni studenti di compiere una parte del loro tirocinio proprio lavorando al film. Al gruppo si è unito anche Gianluca Arcopinto, uno dei migliori produttori indipendenti italiani.
«Per noi l’importante è lavorare non sul territorio, ma con il territorio – dice Bisatti, già regista di “Il giorno del falco”. – Italiani, sloveni e serbi lavoreranno insieme. È un bel progetto dal punto di vista sociologico e si propone come un film d’autore, ma sarà appetibile per il grande pubblico». Per questo è già prevista una distribuzione attraverso la società dello stesso Arcopinto e il circuito di Microcinema, che conta 200 sale digitali in Italia.
Oggi il primo ciak verrà battuto in un negozio di modernariato in via Felice Venezian, poi le riprese continueranno per sei settimane anche al valico di Gropada, dove un’intera dolina sarà riempita di nebbia finta, a Melara, nella scuola media di Muggia, in Piazza Garibaldi.
Il protagonista è interpretato dall’attore francese François Bruzzo affiancato da Laura Pellizzari nel ruolo di sua moglie, Nina Tenze, Giuseppe Cocevari, Eva Mauri e Marco Cossutta. La scelta della troupe punta a far crescere nuove leve triestine del settore (la scenografa Rosalie Elhadj e l’assistente alla regia Laura Vattovaz hanno poco più di vent’anni), affiancandole a professionisti come Tomaž Ban, ex direttore del Teatro Stabile Sloveno e qui produttore esecutivo, lo sceneggiatore Maurizio Pasetti e il musicista del Teatro Verdi Fabiàn Pérez Tedesco, accreditato fra i compositori delle musiche insieme a Michael Rother, chitarrista dei Kraftwerk e dei Neu!.
Elisa Grando