«Si tratta dell’ennesima e sottile operazione politica che segue di poco la anacronistica reintitolazione di una importante via di Lubiana al dittatore Tito e che va contestualizzata in un progetto di rievocazione di un’epopea che la Storia ha oramai condannato senza appello», il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota interviene così all’indomani della proiezione del film “Trst je naš!”. Lui, il cortometraggio, non l’ha visto, «ma due membri della nostra giunta sì, e mi hanno riferito tutto» ha puntualizzato lo stesso Lacota. E quindi, puntualmente informato, afferma: «È tanto avvilente e squallido, quanto sintomatico, che si tenti in ogni modo di classificare il cortometraggio del giovane Ziga Virc come una parodia: non siamo né di fronte a una parodia, né tantomeno ad una satira ma come previsto, purtroppo, davanti invece ad un azzeccato revival, frutto di una sottile operazione orchestrata dall’Accademia di Stato slovena per l’arte cinematografica e della Rtv, caratteristico della magistrale intellighenzia di un tempo». «Si tratta, come temevamo – spiega ancora Lacota – di una vasta e complessa operazione di recupero dell’epopea titina contro quella che oltreconfine viene spesso definita da autorevoli esponenti di primissimo piano del mondo politico e culturale la crisi dei valori della resistenza. Senza la perpetuazione dei quali il futuro della Slovenia sarebbe in pericolo».