“Non possiamo permettere che venga fatto un altro torto alla nostra gente che ha già sofferto abbastanza e che si merita tutto il rispetto dell’Italia”. Ad affermarlo è Renzo Codarin, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli mentre scoppia un moto di rabbia, indignazione e frustrazione nel mondo degli esuli nell’apprendere la notizia sull’Art. 61 del Disegno di Legge Finanziaria 2008 approvato dal Governo, che introduce una nuova interpretazione sulla perequazione della maggiorazione alle pensioni Inps spettanti ai profughi giuliano-dalmati. Si tratta di un’interpretazione che conferma sic et simpliciter quanto applicato dal 1985 ad oggi dall’Inps, condannata più volte per questo suo comportamento dalla Corte di Cassazione e soccombente in tutte le centinaia di sentenze della magistratura ordinaria, che hanno in maniera univoca ritenuto un abuso il calcolo della maggiorazione praticato dall’ente di previdenza.
L’argomento, proprio per la sua ingiustizia ed assurdità, è stato proposto al Tavolo di Coordinamento Governo-Esuli, istituito presso la Presidenza del Consiglio il 21 febbraio scorso. Tanto che nel successivo incontro del 7 maggio, il Tavolo ha accertato i termini della questione in un vertice esteso anche all’Inps, lasciando aperta la porta ad un successivo approfondimento. Il 10 luglio, inoltre, un sottosegretario del Governo aveva dato assicurazione alle Associazioni degli Esuli sullo studio in corso, da parte dell’Inps, in proposito al costo economico di una manovra di riconoscimento generale del diritto ai profughi, così come stabilito dalla magistratura di tutti i gradi di giudizio.
Ora, l’Art. 61 del Disegno di Legge, trova sull’argomento una inusitata soluzione, contraria a qualsiasi forma di diritto, in contrasto con quanto interpretato per anni dalla magistratura e in spregio ad ogni forma di rispetto, morale e sostanziale, nei confronti di una trattativa ancora in corso.
Immediata la reazione delle Associazioni degli esuli. Il Presidente Renzo Codarin torna a sottolineare il fatto che gli stessi tribunali, nel corso degli anni, hanno dato ragione agli esuli e il Governo dovrà tenerne conto. “La magistratura – afferma – è dalla nostra parte, la politica non può ignorare le nostre richieste e le assicurazioni già ampiamente espresse durante gli incontri. E soprattutto, non permetteremo che la nostra gente venga umiliata un’altra volta”.
La Federazione per tanto è intervenuta anche direttamente presso la Presidenza della Repubblica per sollecitare un intervento a difesa dei diritti che oggi a questi pensionati si vogliono negare. In una nota a firma del Vicepresidente Lucio Toth fatta pervenire al Presidente Giorgio Napolitano, si sollecita il suo alto intervento in difesa di questi diritti violati nella legge Finanziaria 2008.
Veder cancellare una disposizione di legge favorevole agli esuli sta scatenando sdegnate reazioni di cui il Governo dovrà tenere conto.