Nell’ambito del progetto didattico Giorno del Ricordo 2023 del Quartiere 3 del Comune di Firenze in collaborazione con il Comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia “Una storia ancora da raccontare”, sabato 21 gennaio ha avuto luogo il secondo incontro con i ragazzi della classe 2A del liceo scientifico Rodolico, succursale del Galluzzo.
L’ attività laboratoriale è stata arricchita dalla testimonianza di Lucia Gasparini, esule di II generazione.
Portare in classe la storia della sua famiglia ha rappresentato per lei mantenere una promessa a zio Nello e a suo padre, Enrico Gasparini, classe 1932, esule da Visignano. dal 1948. Ha raccontato la storia della sua famiglia, l’arrivo in Toscana, prima al Centro di raccolta profughi di Laterina, poi il trasferimento in via Guelfa a Firenze e dal 1950 al quartiere dell’ Isolotto.
Esempio di ricostruzione dopo l’esodo, tra rimpianto e forza d animo.
Siffatte iniziative contribuiscono a diffondere il Ricordo degli esuli e delle vittime delle repressioni della dittatura comunista di Tito, mentre a Firenze atti di vandalismo hanno colpito ancora una volta la targa di Largo Martiri delle Foibe presso la Fortezza da Basso e pure una pietra d’inciampo, come ha denunciato un comunicato della Città di Firenze:
“I vandali possono scalfire o rompere una targa ma non possono cancellare nessuna memoria”. Lo ha detto l’assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani commentando il nuovo atto vandalico alla pietra d’inciampo che, in via Aretina 131, ricorda Bruno Corsi deportato a Fallingbostel e ucciso a Braunschweig nel 1944 (graffiata a colpi di punteruolo ) e la rottura della targa di Largo Martiri delle Foibe.
“Simili gesti calpestato la memoria collettiva – ha aggiunto – la Shoah e le Foibe sono parte della nostra storia e nessun gesto vigliacco può cancellarne il monito per le future generazioni. Interverremo subito per ripristinare la Pietra d’Inciampo e la targa in Largo Martiri delle Foibe”.