Una delle insidie estive naturali più temute, accanto alle fastidiose zanzare, è sicuramente l’ambrosia, che ha iniziato a fiorire anche nelle nostre zone. Si tratta di un arbusto giunto dal Nord America (sul territorio fiumano, assieme al frumento, è giunto nel 1941, mentre in Europa è presente dal 1863) e che cresce inosservato tra i cespugli, diffuso in terreni disagevoli, aree incolte e abbandonate. Quando fiorisce sprigiona una grande quantità di allergeni, producendo circa un miliardo di grani di polline a pianta che vengono trasportati dal vento. I sintomi nelle persone allergiche vanno dal raffreddore, all’asma, alla rinite o raffreddore da fieno, con starnuti, bruciore agli occhi, prurito e congestione nasale.
Nel capoluogo quarnerino per ora la situazione è sotto controllo, grazie agli interventi degli addetti al mantenimento delle aree verde in seno alla municipalizzata Čistoća, i quali hanno il compito di sfalciare le aree cittadine infestate dall’ambrosia due volte all’anno, ossia a maggio e a luglio. “Il taglio nel periodo di crescita è fondamentale, in quanto è l’unico metodo per prevenire la diffusione dell’ambrosia”, ci ha detto Minorka Modrić, responsabile della manutenzione delle aree verdi in seno alla Čistoća. Quanto lo sfalcio sia importante, lo dimostra il fatto che la Čistoća sia riuscita a eliminare l’ambrosia che fino a 4-5 anni fa cresceva rigogliosa nel rione di Potok nonché nella zona compresa tra la stazione ferroviaria e il terminal container in Brajdica, come ha precisato Zoran Tadić, del dipartimento comunale della Città di Fiume.
Quest’anno la concentrazione maggiore è stata riscontrata nel rione di Hosti, per la precisione lungo via della Ciceria. Inoltre, l’ambrosia cresce spesso nei terreni che si trovano nelle immediate vicinanze dei cantieri edili e a Fiume ce se sono parecchi. “Si tratta di una pianta che non ha nessun problema ad adattarsi alle superfici nuove e si naturalizza molto facilmente”, ha aggiunto Tadić.
Il vero problema a Fiume è rappresentato dalla zona portuale e quella ferroviaria, dove la Čistoća non ha accesso e dove spesso si possono “ammirare” intere piantagioni di ambrosia. Quest’anno, grazie ai moniti del dipartimento comunale della Città, la situazione è leggermente migliorata, in quanto i ferrovieri hanno provveduto a eliminare le piante che crescono lungo i binari che attraversano il centro. Resta quindi da sperare che anche il Porto segua l’esempio dei ferrovieri, ripulendo la zona di sua ingerenza. I rimanenti habitat dell’ambrosia sono gli orti incolti e in genere le aree abbandonate. “In questi casi – ha detto Minorka Modrić – abbiamo le mani legate, in quanto si tratta quasi sempre di proprietà private. Tuttavia, i proprietari possono annientarle da soli, estraendo le piante dalla terra assieme alle radici, muniti ovviamente di guanti protettivi. Basta soltanto un po’ di buona volontà e di tempo”.
Monica Kajin Benussi su “la Voce del Popolo” del 7 agosto 2013