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Fiume, un poker d’assi della tastiera (Voce del Popolo 11lug13)

Eccezionale serata concertistica con un poker d’assi della tastiera per l’inaugurazione della prima edizione del Laboratorio e Festival pianistico internazionale “Dino Ciani”, iniziativa promossa dall’Università degli Studi di Fiume, con il sostegno del Consolato generale d’Italia a Fiume, della municipalità e il patrocinio del presidente della repubblica di Croazia, Ivo Josipović.

Martedì sera alla Comunità degli Italiani di Fiume, la russa Violetta Egorova, l’argentino Eduardo Hubert, l’italiano Epifanio Comis e il pianista fiumano Goran Filipec hanno sfoggiato la loro affascinante bravura in un concerto più che particolare, anzi unico. Mai in una sala da concerto della città, in una sola serata, c’è stato un defilé di ben quattro concertisti di alta caratura – ognuno con una personalità specifica e ben definita –, e quindi una ricchezza, intensità e livello di “musizieren” (non solo) per noi del tutto inusuale. Inoltre, l’eterogeneo programma ha offerto pure due prime qui a Fiume, le pagine di Hubert e Alberto Ginastera, infuocato e seducente squarcio di America Latina.

A fare da apripista dell’evento è stato Goran Filipec – tra l’altro ideatore e direttore artistico del progetto “Dino Ciani” –, che si è presentato in veste di virtuoso del pianoforte romantico con “La Valle d’Obermann” e con la Parafrasi da concerto sopra i temi del “Rigoletto” di Liszt, mettendo in luce ancora una volta lo stile del suo pianismo cristallino, fluidamente declinato tra pensose indagini, vigorosi e sentiti slanci e scintillanti virtuosismi.

Il pianista e compositore argentino Eduardo Hubert con “Danzas argentinas” op. 2 di Ginastera (“Danza del vjejo boyero”,”Danza de la moya donosa”, “Danza del gaucho matrero”) – pregne, come dice il titolo, di “calienti” ritmi e motivi popolari rielaborati nella personale rilettura dell’autore –, ha vissuto queste pagine incandescenti con intensità, frenesia, tensione, producendo una specie di vibrante magma sonoro che si è irradiato nel salone, grazie anche ad un tocco estremamente robusto e concentrato. Di ottimo effetto e palesemente ispirati i pezzi (“Fandango”, “Humauala”, “Malango”) di Hubert, che traggono alimento dalla tradizione musicale argentina fusa con le inclinazioni stilistiche e il sentire personale dell’autore.

Artista di profonda intelligenza musicale, fervida fantasia e classe si è rivelata Violetta Egorova, con la suite “Valses nobles e sentimentales”, in cui la pianista ha rievocato con raffinatezza di approcci e suono colorito il benevole sguardo retrospettivo dell’autore su un mondo ormai irrevocabilmente sbiadito. Egorova, con la Parafrasi sui temi del “Pipistrello” di J. Strauss” a opera del pianista Alfred Grunfeld, si è lanciata con estroso brio e tocco pregnante nei gaudenti vortici della Felix Austria, raccontandone tutto il suo brillante (ed effimero) fascino. Grunfeld, “pianista di corte” a Vienna, suonò nel Teatro di Fiume nel 1896.

Epifanio Comis ha portato a termine la serata nel più felice dei modi. La sua maniera, quasi “belcantistica”, di condurre la melodia, l’esemplare equilibrio nel restituire la forma, il suono vellutato e caldo, sono emersi nel “Notturno” di in do min. op. 48 n. 1 di Chopin. La personalità spiccatamente mediterranea del pianista ha trovato confacente “terreno” nella “Rhapsody in blue” di Gershwin. Comis si è immerso nel malioso e seducente mondo del jazz cogliendone i mille atteggiamenti con dovizia di sfumature, in una narrazione fluida e organica, sfoggiando, laddove necessario, sonorità vulcaniche (da “orchestra”) e mantenendo sempre, in tutta la gamma dinamica, una inalterata qualità di suono. Un’interpretazione di grande suggestione che ha suscitato, l’entusiasmo del pubblico. Facciamo notare che i quattro concertisti sono i docenti del Laboratorio e Festival pianistico internazionale“Dino Ciani”, cui aderirà pure il noto pianista e docente Naum Grubert (Lettonia- Paesi Bassi), professore al Conservatorio di Amsterdam.

In apertura di serata il rettore dell’Ateneo di Fiume, Pero Lučin, si è soffermato sui programmi futuri in ambito musicale e culturale che l’Università intende realizzare. Al concerto ha presenziato pure il Console generale d’Italia a Fiume Renato Cianfarani.

Stasera, sempre a Palazzo Modello e alle ore 21, si esibiranno gli italiani Tonino Midiri e Gaetano Vaccarella, con brani di Liszt, Chopin, Prokofjev, Bach-Listz, Skrjabin e Petrassi. Venerdì sarà invece la volta di Chiara Musumeci (suonerà Chopin, Bach e Liszt), mentre quella di sabato sarà una serata dedicata a Rachmaninoff, con al pianoforte Alberto Ferro. Domenica 14, lunedì 15 e martedì 16 luglio appuntamenti con Salvatore Vaccarella (composizioni di Debussy) rispettivamente con Petar Klasan (Croazia, in scaletta Scarlatti, Debussy, Liszt) e con il giapponese Yoko Nishii (Liszt, Liszt-Busoni, Hirai, Sakura-Sakura, Tajčević, Josipović, Pejačević). Concerto conclusivo della master class giovedì alla Torpedo (21.30).

Patrizia Venucci Merdžo
“la Voce del Popolo” 11 luglio 2013

 

 

 

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