Milano – La traccia sulle foibe fa discutere anche la politica. Soddisfazione dal centrodestra che corona una battaglia contro la rimozione storica durata decenni. Critiche invece le associazioni antifasciste.
Esulta la destra. Renata Polverini: "È un segnale importante per i nostri giovani perchè siano partecipi di una memoria sempre più condivisa di una pagina dolorosa della nostra storia che la Regione Lazio celebra dal 2003, quando la precedente amministrazione di centrodestra istituì la Giornata in ricordo delle foibe". Anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha commentato le tracce: "È un fatto molto positivo che si sia scelto un tema sulle Foibe. Questo contribuisce al fatto che le Foibe non appartengano ad una memoria separata ma ad una condivisa da parte di tutto il popolo italiano". "La destra italiana è fiera di aver contribuito, attraverso una pluridecennale battaglia di controinformazione e migliaia di mobilitazioni solitarie sul tema delle Foibe e dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia, a creare una vera e propria coscienza nazionale su quei giorni drammatici e troppo a lungo dimenticati, che oggi si traducono nel titolo di in un tema per gli esami di maturità». È quanto dichiara il deputato del Pdl e membro della commissione Cultura, Fabio Rampelli
"Fatta la storia". Positivi anche i commenti delle opposizioni: "Oggi la scuola italiana ha scritto una pagina storica", dice il parlamentare Angelo Compagnon, segretario regionale Udc del Friuli Venezia-Giulia. Il deputato del Pd Ettore Rosato: "Una traccia di impegnativo valore simbolico ma sicuramente anche una prova difficile per gli studenti che hanno deciso di cimentarvisi. È bene che i nostri figli possano leggere tutte le pagine della storia italiana e il tema proposto ai maturandi è nello spirito della legge istitutiva del Giorno del ricordo, che appartiene a tutti. Guardiamo con serenità e senza trionfalismi all’ingresso delle tragedie del confine orientale nel quotidiano lavoro di docenti e studenti – ha concluso Rosato – consapevoli che ad essi è affidato il compito di costruire la memoria collettiva del Paese".
Azione Studentesca. La scelta di inserire quest’anno tra le tracce della Maturità il tema sulle foibe "è un evidente segnale positivo per tutta la nostra generazione". Lo afferma Azione studentesca ricordando di essere da anni impegnata per far sì che le foibe diventino un capitolo di storia contemporanea discusso tra i banchi di scuola. "L’approvazione della Legge del 2004, che istituisce la Giornata del Ricordo e ora la scelta di inserirlo tra i temi dell’esame di stato, rappresentano un primo passo – osserva il responsabile nazione dell’associazione studentesca Michele Pigliucci – per la costituzione della memoria nazionale condivisa, che certamente trova nella scuola il primario luogo per la sua formazione. La questione delle foibe stata per anni considerata marginale e faziosa, perchè la maggior parte della nostra classe docente è abituata a leggere la Storia in chiave ideologica".
La soddisfazione del territorio "Straordinario". Così il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, definisce l’inserimento nelle tracce per la maturità di un tema di italiano dedicato alle foibe. "Il fatto che se ne possa parlare tranquillamente, vuol dire che il paese ha fatto un grande passo avanti", afferma il primo cittadino. "Del ’900 dobbiamo parlare come fatti storici e non delle rivalità. Finalmente è stata superata quella contrapposizione ed ora – prosegue Dipiazza- pensiamo allo sviluppo". "Cade ufficialmente il tabù foibe nelle scuole italiane dopo decenni di reticenze, rimozioni e falsificazioni alimentate dai libri di testo e, in taluni casi, da docenti faziosi" è invece il commento del presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani. "La Provincia di Pordenone – continua Ciriani – ha dato il suo piccolo contributo a questo grande risultato: in occasione del Giorno del Ricordo, celebrato con gli studenti, abbiamo distribuito alle scuole del territorio una preziosa pubblicazione firmata da storici e sopravvissuti per commemorare le foibe e l’esodo, invitando professori e dirigenti scolastici a discuterne in classe".
Antifascisti critici "Le Foibe sono state la risposta – che può essere sbagliata, irrazionale e crudele, ma pure sempre risposta – alla persecuzione e alla repressione violenta e sistematica cui per più di vent’anni lo Stato fascista italiano aveva sottoposto le popolazioni slovene e croate di queste zone". Lo ha detto oggi il Comitato antifascista di Trieste: "È assurdo parlare, riferendosi ad esse, di genocidio o di programmazione sistematica di sterminio – ha aggiunto il Comitato – ma semmai di scoppio improvviso di odii e rancori collettivi a lungo repressi". Infine l'affondo "Ricordiamo che dopo il 1945 l’Italia ’nata dalla Resistenzà non processò mai propri criminali di guerra per gli eccidi, le rappresaglie con deportazioni di civili e distruzioni di interi villaggi, compiuti in Jugoslavia, Albania, Grecia, Africa".