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Foibe: le colpe del fascismo (Il Piccolo 21 feb)

LETTERE

Ho letto la lettera di Guido Mondolfo che si cimentava con sue considerazioni sulle posizioni espresse da certi «personaggi» durante le manifestazioni per il Giorno del Ricordo. Egli in sostanza avanza perplessità sul fatto che certe dichiarazioni potessero essere interpretate come giustificazioniste sui fatti tragici avvenuti a Trieste per mano dei titini sfociate, come sappiamo, con l’infoibamento di tantissime persone ancora vive. Conoscendo le idee politiche di Mondolfo penso proprio che tali personaggi si aggirino nella sinistra italiana. Da qui le critiche! Che la tragedia delle foibe non possa trovare una ben che minima giustificazione deve essere chiaro a tutti ma sostenere, come fa il Mondolfo, che «nessuno nega le colpe del fascismo ma che queste colpe rientrano nel seno di una guerra di tutti gli eserciti in lotta», beh non fa sicuramente onore all’obiettività. Sostenere questa tesi significa negare la storia secondo la quale invece le colpe del fascismo, verso le popolazioni slave, a parte fare una guerra, si sono manifestate ben prima dell’inizio della guerra. Non si possono occultare tutte le indescrivibili atrocità di ogni genere nei confronti dell’etnia slava. Quindi come si fa a dire che oggi certi politici insistono a «marcare in modo prioritario solo le responsabilità italiane attutendo le colpe di chi al fascismo si opponeva»? Io credo che questi politici, senza per questo giustificare la tragedia delle foibe, vogliono evidenziare che il fascismo ha avuto indirettamente la responsabilità della reazione slava anche se condannabile, sul piano umano, nonché politico per le sue atrocità. Ora penso che Mondolfo abbia ragione a sostenere che «c’è bisogno di una vera riconciliazione che passi attraverso l’assunzione di pari responsabilità e ammissione di colpa da parte di tutte le forze in campo». Però sostenere che le colpe del fascismo sono da ascrivere alla guerra questo non va sicuramente nella direzione da lui auspicata. Per quanto riguarda l’opinione pubblica non si preoccupi, essa non si fa sicuramente condizionare dalle opinioni di certi politici sinistri, perché ormai sulla tragedia delle foibe, non essendo più un tabù, ognuno può farsi una sua opinione.

Bruno Cargnelutti, Monfalcone

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