LETTERE
Visto che il signor Lacota, presidente dell’Unione degli istriani, ha tirato in ballo anche la nostra associazione in merito ai recenti fatti di Lokev, vogliamo puntualizzare alcune cose.
1. L’associazione Promemoria non è un’associzione della minoranza slovena in quanto tra i suoi associati conta antifascisti di tutte la nazionalità, di Trieste e di altri luoghi di Italia e Slovenia. Il fatto che Lacota e molti altri presentino l’associazione come espressione della minoranza slovena al fine di cercare di porre le questioni in termini di scontro nazionale non può cambiare questo semplice dato di fatto. Siamo d’altra parte convinti che, fortunatamente, Lacota e la sua organizzazione non rappresentano tutti gli istriani, nemmeno quelli esuli, né tantomeno che coloro che tanto si sono agitati in difesa di Lacota rappresentano tutti gli italiani.
2. Nel dibattito sulla vicenda si è dato per scontato che le affermazioni di Lacota e camerati sul fatto che nella grotta Golobivnica ci siano i cadaveri di alcuni italiani corrispondano a verità. E invece si tratta di un presupposto del tutto falso. Esso si basa infatti su una sola testimonianza (che si trova nel libro tanto sventolato da Lacota a Lokev) di uno sloveno collaboratore dei nazisti, che peraltro non ha né assistito alle presunte esecuzioni né ha visto gli eventuali cadaveri. Questo significa che a Lokev non è stato infranto alcun diritto di Lacota e dei suoi camerati a rendere omaggio a dei morti, che non ci sono, ma che si è trattato invece del tentativo di inventare nuove foibe a fondamento delle menzogne volte unicamente alla riabilitazione del fascismo e dei fascisti. Se Lacota e camerati hanno il diritto di fare questo, allora abbiamo anche noi il diritto di inventare, ad esempio, che nel cortile di casa di Lacota durante la guerra i nazifascisti hanno assassinato degli antifascisti e di organizzarvi delle cerimonie commemorative.
3. Siamo risolutamente a favore del fatto che si aprano ed esplorino tutte le grotte ed eventuali altre fosse comuni in cui potrebbero trovarsi i corpi di «italiani uccisi solo perché italiani», che si accerti chi erano, come e perché vennero uccisi, e che i corpi eventualmente ritrovati abbiano una degna sepoltura. Naturalmente iniziando dal monumento nazionale di Basovizza. Perché sia posto fine una volta per tutte a speculazioni e strumentalizzazioni.
Vogliamo infine esprimere la nostra solidarietà ed il nostro sostegno agli abitanti di Lokev e a tutti coloro che hanno voluto contrastare l'iniziativa all'insegna della memoria storica «creativa» di Lacota e camerati, nonché al prof. Samo Pahor, a Peter Mocnik, a Iztok Furlanic e a quanti altri, per le loro coraggiose posizioni, si sono trovati sotto il tiro degli ambienti neo-post-ex-quasi-(o quant’altro)-fascisti, ma anche, purtroppo, di ambienti pretesamente antifascisti.
Sandi Volk, presidente dell’associazione Promemoria